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Cobas: indetto sciopero dei tranvieri Atm per venerdì 22 marzo

Alla base della protesta i bassi stipendi e i turni massacranti

Cobas: indetto sciopero dei tranvieri Atm per venerdì 22 marzo
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Dopo sei scioperi aziendali e 3 nazionali (di cui 2 precettati e ridotti dal ministro Salvini), Al Cobas ha indetto il settimo sciopero dei tranvieri dell’Atm di Milano venerdì 22 marzo.

Questione salariale

Una vertenza iniziata nell’aprile 2022 che vede al centro la questione salariale con una richiesta di 150 euro netti mensili d’aumento a livello aziendale, non riparametrato e solo per i livelli produttivi e 350 euro netti mensili a livello nazionale.

Secondo i Cobas, in oltre 15 anni, i tranvieri hanno rinnovato solo due contratti nazionali, in cui sono arrivati più soldi negli enti bilaterali (fondi pensione, di solidarietà e sanità integrativa) che nello stipendio e solo 30 euro a livello aziendale. La categoria soffre della mancanza di 10 mila conducenti, 500 nella sola Atm. Nonostante i bandi d’assunzione pochissimi sono i candidati e la ragione è riconducibile ai bassi salari d’ingresso imposti dal Ccnl (1.300 euro mensili per i primi 9 anni) in una città dove l’affitto di una stanza in condivisione arriva a 500 euro, turni di lavoro massacranti, flessibilità oraria senza pari e pochi riposi. La carenza di personale di guida sta comportando la sistematica impossibilità di godere del diritto alle ferie tanto che i tranvieri stanno accumulando decine di giorni di ferie residue. Impossibile, quindi, avere un normale recupero psicofisico. Infatti, per la prima volta nella storia, nel corso del 2023, 300 lavoratori Atm avrebbero dato le dimissioni, con o senza avere un altro lavoro. A ciò si aggiungono i consueti pensionamenti.

Ma non solo. Secondo i sindacati di base i tranvieri milanesi protestano contro i programmi di aumento dei carichi e dell’orario di lavoro anche attraverso la riduzione dei riposi, delineati dai sindacati confederali e azienda con l’accordo dell’aprile 2023 e contro la messa a gara dell’intero servizio di trasporto pubblico milanese.

 

Protestiamo per un posto di lavoro più sicuro, igienico e dignitoso, per la “blindatura” del posto guida, nonché, per le dimissioni del Ad e Dg di Atm Arrigo Giana (che è anche Ad dell’Atac di Roma e presidente dell’associazione datoriale di riferimento Agens) perché da quando ricopre questi ruoli le condizioni di lavoro ed economiche dei Tranvieri sono nettamente peggiorare così come il servizio che per la prima volta nella storia di Milano viene tagliato anziché incrementato.

hanno osservato i Cobas secondo i quali le risorse finanziarie ci sarebbero.

 

Atm sta spendendo svariati milioni per partecipare alle gare nel tentativo di aggiudicarsi appalti in Europa. Soldi che vengono sottratti agli investimenti locali e alla distribuzione delle risorse ai lavoratori di un’azienda che è ancora di proprietà pubblica, ma che ha perso di vista la mission di fornire un servizio essenziale per la città, trasformandosi in azienda di speculazione finanziaria. Il tutto sotto l’occhio della Giunta comunale che impone ad Atm di (ri)acquistare dai privati le quote societarie di M4 per circa 250 milioni di Euro, affossando l’idea del “project financing” (come diciamo da anni). Nel frattempo, il Governo italiano si appresta a spendere 8 miliardi e 246 milioni solo per l’acquisto di 132 nuovi carro armati, il 2% del Pil nazionale alla Nato e svariati milioni di euro al giorno per gli impegni sui terreni di guerra e sulle forniture di armi all’Ucraina togliendoli alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali, ai trasporti e a tutti i lavoratori impegnati nei servizi essenziali.

hanno osservato

 

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