Cinquant'anni di centrosinistra al governo: Bussero festeggia con tutti i suoi sindaci
Una serata tra aneddoti e ricordi con i protagonisti della vita politica cittadina dell’ultimo mezzo secolo

Un traguardo che pochi Comuni possono vantare. E per celebrare i cinquant’anni di governo del Centrosinistra a Bussero, ieri, giovedì 3 luglio 2025, nella cornice del Circolo familiare Angelo Barzago, la tradizionale manifestazione organizzata da Sinistra per Bussero, FestAperta, ha ospitato i protagonisti della vita pubblica cittadina, per ripercorrere le tappe politiche della roccaforte della sinistra in Martesana.
"Cinquanta sfumature di rosso"
Era il 16 giugno 1975, quando il sindaco Giancarlo Pistone conquistò il Municipio, interrompendo decenni di governo democristiano. Onestà, concretezza e capacità di guardare avanti con coraggio sono gli ingredienti delle "cinquanta sfumature di rosso" che hanno guidato il paese sino a oggi: Giancarlo Pistone (1975-1985), Aldino Galli (1985-1995), Enrico Galbiati (1995-1999), Antonio Galbiati (1999-2009), Curzio Aimo Rusnati (2012-2022) e Massimo Vadori (2022-oggi). Tra il 2009 e il 2012 il paese è stato guidato da Franco Colombo, che poi interruppe il mandato e venne perciò nominato un commissario prefettizio in attesa delle nuove elezioni.
A Bussero aleggia un genius loci, un invisibile spirito del luogo che ci ha portato qui dopo 50 anni. Cinque degli ultimi sette sindaci sono nati nelle vie del centro storico, forse è lì quello spirito. Ciò che accomuna tutti loro è la sindrome del custode. Il 25 Aprile, Galli, a 94 anni, ha visto un cartello per terra e l’ha sistemato. Per questo, stasera abbiamo dedicato a lui un pannello con la sua foto e la scritta “Un sindaco è per sempre”.
ha detto Rusnati.
Aneddoti e ricordi con i protagonisti della vita pubblica cittadina
Vadori ha anche regalato ai suoi predecessori una maglia, dallo spirito goliardico, che recita #ècolpadelSindaco, rigorosamente di colore rosso.
È stata mantenuta una coesione sociale nonostante lo sviluppo urbanistico. È stata fatta una scelta coraggiosa, quella di non dare il territorio ai grandi nomi dell’industria edilizia. Virtù, fama e onestà ci contraddistinguono e ci permettono di conoscere da vicino le problematiche del paese
ha detto Enrico Galbiati.
Abbiamo governato perché siamo sempre stati in mezzo ai cittadini, abbiamo considerato il Comune non come un castello ma con le porte aperte, per essere interfaccia con la cittadinanza. Volevamo dare dignità alla macchina comunale, senza di loro non si può governare. Per questo decidemmo di fare la nuova sede del Comune, quella attuale. E da lì il resto è storia.
ha commentato Antonio Galbiati.
A causa della trasferta in montagna, Aldino Galli non ha potuto presenziare. Ma ha fatto sentire la sua presenza salutando tutti i presenti attraverso un collegamento telefonico.
Grazie ai primi 47 anni sono qui. Senza tutti i miei predecessori non ci sarebbe stato quello che c’è oggi. Del decennio di Curzio Rusnati, in cui ero vicesindaco, voglio ricordare il periodo del Covid, in cui si è potuta apprezzare l’anima degli amministratori di questo paese. Dalle Amministrazioni precedenti ho imparato che non si possono fare le cose da soli e che, in ogni caso, la colpa sarà sempre del Sindaco.
ha concluso Massimo Vadori.
Gli scatti della serata



