guerra in ucraina

"Ci sono duecento altri orfani che non sono ancora riusciti a fuggire dalle bombe"

Il racconto Olga una delle accompagnatrici dei minori scappati da Zaporižžja e arrivati lunedì a Cassina de' Pecchi

"Ci sono duecento altri orfani che non sono ancora riusciti a fuggire dalle bombe"
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Ne sono arrivati a Cassina de' Pecchi una quarantina, accompagnati dai loro educatori. Ma ce ne sarebbero almeno duecento che invece non ce l'hanno fatta e si spera che siano sopravvissuti e possano farlo. A raccontarlo è Olga una delle accompagnatrici dei minori scappati da Zaporižžja, città nel Sud Est dell'Ucraina e sfuggiti alle bombe dopo una vera odissea.

"Hanno visto cose che nessuno dovrebbe vedere"

“Questi  bambini arrivano dalla città di Zaporižžja, che è vicino alle zone in cui stanno bombardando in questo momento – ha raccontato  – Siamo riusciti a strapparli all'ultimo momento, perché i bombardamenti russi sono stati pesanti e siamo riusciti a portarli via in extremis. Loro ce l'hanno fatta ma molti loro amici sono rimasti là. Adesso che queste città sono cadute in mano ai russi, stiamo tentando di fare evacuare gli ultimi due orfanotrofi, dove sono rimasti circa 180 bambini, sperando ovviamente che stiano tutti bene, che siano ancora vivi".

"Questi bambini hanno visto cose che non auguro a nessuno e hanno sperimentato la guerra ad un'età in cui non dovrebbero vedere queste cose - ha proseguito -  Il nostro scopo è di prendere più bambini possibili per evitare loro i traumi derivanti dalla guerra perché i bambini sono il nostro futuro. Quando le cose si stabilizzeranno potranno ritornare nel loro Paese e cercare di costruire un Paese nuovo".

Oltre a Cassina i piccoli profughi arrivati lunedì 14 marzo 2022 sono ospitati a Carugate, Canonica d’Adda, Fara Gera d’Adda, Bussero, Pontirolo Nuovo, Vaprio d’Adda e Vignate. In particolare quattro hanno trovato ospitalità a Carugate: si tratta di due adulti e altrettanti bambini, per i quali è stata aperta la porta di un appartamento messo a disposizione dalla Fondazione Oltre, Onlus che ha curato la realizzazione de «L’Alveare», una palazzina di via Pasubio inaugurata a settembre dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini e che racchiude al suo interno sei immobili dedicati a giovani con handicap e un locale per le attività comuni. Il tutto per garantire loro una vita futura autonoma. Un progetto finanziato da Bcc Milano che ha richiesto un investimento di oltre 1,5 milioni di euro e che ora si è dimostrato utile per accogliere gli ucraini in fuga dalla guerra.

"Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie alla collaborazione tra la stessa Fondazione, la parrocchia, l'associazione Progetto Chernobyl e l'Amministrazione - ha spiegato il sindaco Luca Maggioni - Prossimamente potrebbero arrivare in città altri profughi. Vogliamo fare di tutto per aiutarli con contributi concreti".

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta della Martesana in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 19 marzo 2022.

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