Ha chiuso lunedì 13 ottobre 2025 con un gran successo di pubblico, la prima edizione del Festival del paesaggio dell’Adda organizzato dal Parco Adda Nord a Villa Gina a Trezzo.
Festival del Paesaggio dell’Adda
Si è chiusa lunedì sera con l’ultimo evento a cura di Simona Bartolena la prima edizione del Festival del Paesaggio dell’Adda. Ottima la partecipazione di pubblico sia alle tavole rotonde del venerdì con il salone sold-out per quella del mattino con tanti giovani studenti dell’Università di Bergamo presenti, sia per quanto riguarda i tanti eventi culturali “in cartellone” nel week-end con temi che spaziavano dal
teatro, alla musica, poi letteratura, libri, mostre d’arte e fotografia.
Molti ospiti
Tanti gli ospiti che hanno nobilitato la prima edizione, specie dal mondo accademico. I grandi protagonisti della prima giornata sono stati sicuramente Fulvio Adobati, Direttore del Centro studi sul territorio Lelio Pagani dell’Università degli studi di Bergamo e poi Renato Ferlinghetti, Università degli studi di Bergamo che ha portato sul tavolo della discussione la Carta Bergamo-Brescia delle aree protette periurbane, il documento, scritto e firmato dai sindaci e dai rappresentanti degli enti gestori le aree protette, esito di un processo promosso, nel 2022, dal Parco dei Colli di Bergamo e dal Plis delle Colline di Brescia per valorizzare gli aspetti naturalistici, paesaggistici e storico-geografici delle periferie delle due città. Ma non solo loro perché al microfono si sono alternati i massimi esperti dei temi legati al paesaggio con una preziosa, e ampia, parentesi “istituzionale” portata da Sandra Zappella, dirigente dell’Unità Organizzativa Programmazione territoriale e paesistica di Regione Lombardia.
Mostre ancora aperte
Ricordiamo che il Festival avrà una sorta di “onda lunga” fin quasi la fine del mese. Restano infatti ancora aperte al pubblico, fino al 26 ottobre, presso le sale a pianterreno di Villa Gina, sia la mostra di disegno “Bel Vedere” che la mostra fotografica “Anime del fiume, Storie
controcorrente lungo l’Adda” inaugurate proprio lo scorso week-end alla presenza di tutti gli artisti coinvolti. Con i seguenti orari: martedì, venerdì, sabato e domenica dalle 15.30 alle 17.30. Giorgio Monti, da un anno presidente del Parco Adda Nord, è stato tra i relatori della tavola rotonda del venerdì pomeriggio a cui hanno partecipato altri presidenti e direttori dei parchi lombardi. Nel suo intervento ha toccato tutta una serie di punti a lui molto cari a partire da ruolo che dovrebbe assumere un Parco.
La mia idea di Parco è quella di cerniera che unisce le Amministrazioni che lo compongono e porsi sempre più come una infrastruttura strategica.
ha osservato Monti che, sul Festival del Paesaggio, si è espresso così:
Fondamentale per la buona riuscita di questo evento è stata la collaborazione creata con l’Università di Bergamo con la quale il Parco Adda Nord intende siglare una “Convenzione quadro” per trovare un valido supporto tecnico e accademico in questo complesso ma entusiasmante viaggio nel paesaggio lombardo. Intanto voglio esprimere la mia più grande soddisfazione per l’esito di questa prima edizione. Abbiamo messo tanta carne al fuoco nel programma e dai primi feedback ricevuti, il livello di gradimento dei partecipanti è stato elevato prima di tutto per la qualità degli eventi proposti. Partecipanti, intesi come ospiti, che intendo ringraziare, lo stesso vale per i visitatori. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’enorme sforzo organizzativo profuso in questi mesi da parte dell’intero staff dell’ente che presiedo. Il mio più grande ringraziamento va a queste persone.
Uno sguardo al futuro
Nella sua relazione complessiva il vice-presidente del Parco Adda Nord Ignazio Ravasi, ideatore del Festival, ha voluto gettare uno sguardo anche al futuro. Dopo la semina dei quattro giorni dell’evento qualcosa dovrà pur scaturire. E Ravasi nel dettaglio prova a immaginare i frutti di questo appuntamento che l’ente si propone di organizzare ogni anno, almeno fino al 2027 con un’agenda già pressoché definita. L’anno prossimo l’orizzonte del Festival potrebbe allargarsi ai principali parchi europei, mentre nel 2027 dedicarsi alle cartografie del passato prendendo, inoltre, in considerazione l’ipotesi di un Festival del Paesaggio itinerante che abbracci tutte le aree protette lombarde.
Uno degli obiettivi di questo Festival è di avviare e alimentare un confronto, una discussione per dare un impulso alla crescita di una nuova cultura e di una ritrovata attenzione verso il paesaggio. E, se possibile, aiutare tutti noi a riflettere per dare uno scossone che muova e promuova le nostre azioni future sostenibili. In questo senso vogliamo produrre qualcosa di concreto: lanciamo da qui, da questo nostro Festival del Paesaggio, un percorso partecipato che ci porti, tutti assieme, ad affrontare e conoscere meglio anche le singole criticità di ciascun nostro Comune. Dobbiamo ritornare a occuparci del paesaggio, dobbiamo ricostruire tutti assieme (esperti, amministratori pubblici, associazioni, cittadini) una nuova cultura del paesaggio, in rapporto e confronto con la Regione, con le nostre Provincie e con Città Metropolitana di Milano. Oggi, “le politiche del paesaggio”, cominciano a sembrare, agli occhi degli esperti più attenti, azioni strategiche nell’ambito di una governance di un territorio sostenibile e di politiche nuove che devono mirare a valorizzare il ruolo delle comunità locali. Per questo lavoreremo da subito per realizzare un percorso partecipato che, partendo dai nostri uffici e dalle nostre Gev, coinvolga, attraverso colloqui e scambi d’idee, le nostre Amministrazioni e le loro Commissioni Paesistiche o coinvolga le associazioni ambientaliste, le associazioni del territorio, le Pro Loco, le Protezioni Civili, l’Ecomuseo, Crespi d’Adda e i semplici cittadini, attraverso un soggetto mediatore che ci aiuti a ricostruire i paesaggi e a immaginare paesaggi futuri. Valorizzare il nostro territorio, le nostre comunità, per noi non significa chiuderci in una trincea, ma al contrario avere l’ambizione di aprirci al confronto con tutti, nel reciproco rispetto.
ha sintetizzato Ravasi.
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