Chieste telecamere per identificare il "Dna digitale"
Il Comune di Cassano d'Adda ha chiesto a Roma oltre centomila euro per cofinanziare un nuovo sistema di videosorveglianza, basato su una sofisticata apparecchiatura.
Chieste telecamere per identificare il "Dna digitale". Accade a Cassano d'Adda per un nuovo e sofisticato progetto di videosorveglianza civica.
Chieste a Cassano d'Adda telecamere per identificare il "Dna digitale"
Il Comune chiede aiuto al ministero dell’Interno per lanciare un nuovo sistema di videosorveglianza in città, che introduce nuovi apparecchi in grado di identificare oggetti e figure attraverso un sofisticato sistema di tracciamento basato su una sorta di «Dna digitale». La Giunta ha infatti approvato l’elaborato di fattibilità tecnica ed economica, documento necessario per partecipare a un apposito bando sulla sicurezza urbana, da inviare tramite la Prefettura a Roma e che prevede il cofinanziamento dello Stato.
Le nuove videocamere
E’ un progetto complessivo da 170mila euro. Con quei soldi il Comando intende anzitutto completare l’installazione di videocamere di sorveglianza dotate di lettura delle targhe, di modo da coprire tutti gli accessi viabilistici cittadini. Ma non solo, il Comando della Polizia Locale vuole introdurre anche un nuovo tipo di apparecchi, in grado di sfruttare i cosiddetti metadati, ovvero informazioni che descrivono un insieme di dati, e in grado di attribuire una sorta di Dna, di identità digitale agli oggetti e alle figure che vengono riprese, di modo da poterle poi tracciare nei loro spostamenti all’interno della città. Il loro scopo è fornire un significato e una struttura alle sequenze video per consentire alle telecamere di analizzare le immagini e avvisare in tempo reale le Forze dell’ordine qualora venga rilevato qualcosa di significativo.
L'articolo completo sul numero della Gazzetta dell'Adda nell'edizione online per smartphone tablet e Pc e in edicola da sabato 18 dicembre 2021.