Sport e salute

Certificati di idoneità sportiva a rischio, dopo l’appello di Cerba HealthCare la Regione promette fondi

Soddisfatta l'azienda che guarda con fiducia alla scelta di Regione di di reperire nuove risorse.

Certificati di idoneità sportiva a rischio, dopo l’appello di Cerba HealthCare la Regione promette fondi
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Regione Lombardia ha stanziato  nuovi fondi per garantire ai ragazzi e alle persone con disabilità il diritto all’esenzione sui certificati di idoneità sportiva. L’ha comunicato la Direzione Generale Welfare, raccogliendo l’appello presentato da Cerba HealthCare, gruppo della diagnostica ambulatoriale con numerose sedi in Lombardia, che nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme.

Certificati di idoneità sportiva a rischio

Regione Lombardia aveva infatti comunicato di non voler integrare le risorse destinate al rimborso delle visite medico-sportive, ma l’anticipato esaurimento dei fondi, fa notare Cerba HealthCare «Non è stato causato da un imprevedibile aumento delle richieste di prestazioni, ma dai mancati stanziamenti per l’attività extra effettuata a causa del Covid dalle strutture sanitarie». Strutture sanitarie che rischiano quindi di trovarsi a dover negare le prestazioni in esenzione agli atleti minorenni e disabili. Da qui l’appello che Stefano Massaro, Ceo di Cerba HealthCare, aveva rivolto al presidente Fontana e all’assessore Moratti perché convocassero con urgenza un tavolo di lavoro per individuare immediate soluzioni.

La replica di Regione Lombardia

Poche ore dopo è arrivata la risposta della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia: «La rimodulazione del budget, che era già prevista, verrà concretizzata entro la fine di quest’anno proprio per poter valutare più correttamente le prestazioni effettivamente erogate».

La nota della Regione conteneva anche una precisazione – «Cerba avrebbe potuto aderire al bando pubblicato dall’ATS di Milano per l’erogazione delle prestazioni aggiuntive, ma non lo ha fatto» – alla quale Cerba HealthCare ha prontamente risposto: «Il bando è stato pubblicato nel mese di maggio – sottolinea Stefano Massaro – e sarebbe stato azzardato parteciparvi allora, anche perché il budget relativo all’anno in corso venne comunicato solo il successivo 23 giugno. Cerba non aveva alcun elemento per manifestare l’inadeguatezza di un budget che a maggio non poteva conoscere e sulla base di una richiesta di prestazioni che non aveva ancora riscontrato».

Il picco della domanda di certificati di idoneità sportiva, infatti, si verifica in autunno: ecco perché Cerba ha sollevato proprio ora la questione, che comunque sembra essere avviata a una soluzione. «Ne prendiamo atto con soddisfazione – conclude il CEO di Cerba –. La cosa fondamentale è che gli atleti minorenni e con disabilità non siano obbligati a pagarsi i certificati o a rinunciare alla pratica sportiva».

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