Cernusco sul Naviglio, progetto via Cevedale: Cernusco Bene Comune chiede di fermare tutto
Il gruppo ambientalista ha incontrato l'Amministrazione sulla vicenda del piano attuativo che porterà nove palazzine

A seguito delle crescenti tensioni riguardanti il piano attuativo di via Cevedale, l'associazione Bene Comune Cernusco ha incontrato ieri mercoledì 23 luglio 2025 l'Amministrazione comunale guidata dalla sindaca Paola Colombo. L'incontro, che ha visto la partecipazione degli assessori Mauro Andreoni (Urbanistica) e Alessandro Galbiati (Ambiente), è stato richiesto dal gruppo ambientalista a seguito di una raccolta firme con oltre 1.600 adesioni contrarie al progetto che prevede la realizzazione di nove palazzine in un terreno sino a oggi di fatto agricolo (anche se a destinazione residenziale da oltre vent'anni).
"Non è vero che non si può tornare indietro"
Durante la riunione, l'associazione ha espresso preoccupazioni legate alla realizzazione del piano attuativo di via Cevedale-Bassano, evidenziando la potenziale perdita irreversibile degli ecosistemi presenti, dello storico paesaggio agrario, delle piante monumentali, dei servizi ecosistemici, con un rischio idraulico sottovalutato.
L'associazione ha inoltre sollecitato l'Amministrazione a soppesare e tutelare l'interesse pubblico, ribadendo la piena podestà di rigettare un piano attuativo, pur conforme allo strumento urbanistico vigente, quando ci siano ragioni di interesse pubblico.
Così Bene Comune Cernusco in una nota:
Abbiamo evidenziato che la Giunta Comunale ha la piena podestà di rigettare un piano attuativo, pur conforme allo strumento urbanistico vigente, quando ci siano ragioni di interesse pubblico, interesse che un’Amministrazione comunale è chiamata a soppesare e tutelare nelle proprie valutazioni e decisioni.
Ciò che cancelliamo oggi è perso per sempre e dunque abbiamo la responsabilità di preservare i beni comuni per chi verrà dopo di noi. Ora la scelta è nelle mani dell’Amministrazione comunale
E ancora:
I campi di Via Cevedale-Bassano non hanno il destino già scritto, né possono essere sacrificati in nome di scelte urbanistiche del passato o di automatismi procedurali. Quei campi rappresentano un bene comune da tutelare, oggi, per le generazioni future.
Dubbi sulla possibilità di bloccare il piano
L'Amministrazione aveva espresso dubbi sulla possibilità di bloccare il piano attuativo in questa fase. Anzi, anche dagli uffici era arrivata un'indicazione contraria: in caso di stop, si sosteneva, gli operatori potrebbero appellarsi alle autorità competente e chiedere l'arrivo di un commissario ad acta per portare a termine ciò che non fa l'Amministrazione inadempiente.
Bene comune Cernusco contesta dunque tale interpretazione, affermando che "fermare il progetto è possibile" e che la decisione spetta ora alla "volontà o meno di fermare il progetto" da parte dell'Amministrazione.