A Cernusco sul Naviglio 25 Aprile con banda, corteo e centinaia di persone
La vicesindaca: "Per quella pace conquistata a fatica oggi è difficile rimanere sobri". Papa Francesco ricordato con un minuto di silenzio e un caloroso applauso

Cerimonia del 25 Aprile affollata da centinaia di persone come da consuetudine a Cernusco sul Naviglio. Il programma di oggi, venerdì, come da consuetudine prevedeva la Messa a suffragio dei caduti di tutte le guerre, e quindi il corteo istituzionale preceduto dalla Banda de Cernusc.
Corteo molto affollato
Alla cerimonia, che quest'anno cade negli ottant'anni della Liberazione, hanno preso parte numerose associazioni, in primis l'Anpi, e poi quella dei Carabinieri, il gruppo cittadino degli Alpini, quello dei Bersaglieri, la Protezione civile, la Croce bianca Cernusco, la Consulta Giovani e poi tante bandiere di liste e partiti. Non mancavano quelle della pace e dell'Ucraina.
A capo del corteo dietro il corpo musicale, che ha eseguito i brani consueti, la delegazione istituzionale con la vicesindaca Paola Colombo, il presidente del Consiglio comunale Daniele Pozzi, la Giunta e i consiglieri, la Polizia Locale e il tricolore listato a lutto per la morte di Papa Francesco. Dietro centinaia di cittadini che hanno sfilato in modo composto e silenzioso.
Una tappa per le partigiane
Il corteo si è fermato una prima volta in piazza Matteotti davanti a Palazzo Tizzoni, dove il 26 aprile di ottanta anni fa la delegazione dei partigiani trattò con il contingente militare tedesco chiuso nell'edificio una resa senza ulteriori spargimenti di sangue.
Qui si sono tenuti i discorsi istituzionali della vicesindaca, della presidente del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze e del presidente dell'Anpi, Simone Dossi.



Paola Colombo ha richiamato tutti a un minuto di silenzio in ricordo di Papa Francesco. Al termine la folla gli ha dedicato un commosso e scrosciante applauso.
La banda ha intonato l'inno nazionale, Bella ciao, e altri motivi a tema.
La tappa successiva è stata in piazza Martiri della libertà per la deposizione della corona al monumento ai caduti e l'esecuzione del Silenzio fuori ordinanza.


Successivamente c'è stata un'ulteriore fermata rispetto al consueto. E' stata al ponte di via IV Novembre, che a marzo è stato intitolato a tre partigiane, di cui due cernuschesi, Giuseppina Pirola, Maria Codazzi, e la novarese Lidia Menapace.
Infine il corteo ha terminato il percorso come di consueto in largo Riboldi Mattavelli davanti al monumento dedicato ai due partigiani cernuschesi che persero la vita il 24 aprile 1945 in uno scontro a fuoco con un feldmaresciallo della Wehrmacht.
I discorsi
Paola Colombo nel suo intervento ha ripreso proprio due parole care al pontefice, pace e libertà, due tesori conquistati a fatica ottant'anni fa e che ancora oggi faticano a farsi largo nel mondo. Non è poi mancato un accenno sulle indicazioni governative alla sobrietà:
La pace, raggiunta a fatica dai partigiani e dalle forze alleate che liberarono l'Italia dall'oppressione fascista e dall'occupazione tedesca tramite i combattimenti e le azioni di insurrezione che temerariamente portavano avanti in un contesto sempre più complicato.
Una pace per la quale oggi è difficile rimanere sobri.
E ancora:
Abbiamo il dovere di reagire alle notizie di morte, distruzione e al bollettino quotidiano delle bombe e delle devastazioni, di impegnarci per promuovere una cultura di pace affinché la pace sia la strada e non solo il fine.
Ha poi ricordato i fatti avvenuti a Cernusco nel '45 e ha richiamato come la democrazia sia un difficile esercizio quotidiano e non qualcosa di scontato. Ha poi sdetto che la libertà è partigiana e antifascista e ha ricordato il ruolo delle donne nella Resistenza.
Resistere oggi significa anche prendersi cura del bene comune, difendere i diritti, non restare indifferenti, partecipare.
Concetti ripresi anche da Dossi, che alla partecipazione ha riservato una buona parte del suo intervento.
Un ottantesimo di impegno. L'esperienza storica della resistenza ci offre innumerevoli insegnamenti su come interpretare l'impegno. IL primo può essere riassunto nella parole chiave, partecipazione. L'idea che dinnanzi alle ingiustizie del mondo è necessario certo l'impegno individuale, ma solo l'impegno collettivo attraverso la partecipazione è possibile realmente cambiare il mondo






