Carenza di infermieri: in Italia ne mancano 65mila. Convegno a Cernusco sul Naviglio
L'incontro è stato dedicato alla crisi infermieristica e alle esigenze specifiche nell'ambito della psichiatria

"Mancano 65mila infermieri in Italia": con questa affermazione si è aperto il convegno tenutosi mercoledì 7 maggio 2025, presso il Centro S. Ambrogio - Fatebenefratelli a Cernusco sul Naviglio. L'incontro è stato dedicato alla crisi infermieristica e alle esigenze specifiche nell'ambito della psichiatria.
Un'eccellenza del territorio
Il presidio ospedaliero di Cernusco, sede del convegno, rappresenta un punto di riferimento importante in Lombardia, offrendo l'11% dell'offerta riabilitativa regionale. Come ha spiegato il primario Emanuela Novelli, la struttura accoglie "pazienti particolarmente fragili e con profili diversi tra loro: quadri clinici complessi fin dall'adolescenza, dipendenze da internet e varie forme di disagio, spesso alimentate dai media, che possono sfociare in patologie".
L'incontro si è aperto con il saluto di fra Massimo Villa, superiore della Provincia Lombardo Veneta, a cui si è aggiunto fra Gian Carlo Lapic, che ha ricordato la figura di san Giovanni Di Dio, fondatore del Fatebenefratelli. Queste le sue parole:
La sua santità ebbe inizio in un manicomio, dove fu rinchiuso in seguito alla sua conversione. In quel luogo, nel XVI secolo, fece l'esperienza disumana e disumanizzante del malato mentale, un'esperienza che fece nascere in lui una duplice vocazione: quella religiosa e una dedita all'accoglienza ospitale.
La centralità dell'infermiere nella riabilitazione psichiatrica
Non è mancato l'intervento di Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI), che ha affrontato il tema centrale del convegno: "La centralità dell'infermiere nella comunità di riabilitazione psichiatrica".
Queste le parole di Mangiacavalli:
Ufficialmente mancano 65mila infermieri in Italia, ma il deficit è sicuramente maggiore se si considerano le strutture esterne al sistema sanitario nazionale. La carenza infermieristica è un problema a livello nazionale e necessita di un commissario con pieni poteri
La presidente si è inoltre soffermata sulla scarsa attrattiva della professione per i giovani.
Esiste un problema di attrattività, dovuto in parte al calo demografico, in parte all'ampia e competitiva offerta universitaria. Alcune professioni del nostro stesso ambito, come fisioterapia e medicina, attraggono più iscritti.
Di conseguenza, soprattutto nel Nord Italia, non riusciamo a coprire tutti i posti disponibili nelle università. Per rendere più attraente la professione infermieristica, è necessario cambiare i modelli, valorizzare le competenze specialistiche, eliminare lacci e lacciuoli burocratici e creare una sinergia tra pubblico e privato.
Modelli ed evoluzione della professione: il punto di vista del Centro S. Ambrogio
Il direttore della struttura, Samuele Rossoni, ha quindi preso la parola, sottolineando che "la riforma Basaglia ha avuto il merito di ridefinire il concetto di salute mentale, ma risale ormai a quarant'anni fa."
A lui si è aggiunto il direttore sanitario, Gian Marco Giobbio:
Nel 2007 la Regione Lombardia ha definito un assetto per le comunità psichiatriche e riabilitative, ma sono passati vent'anni e la psichiatria territoriale è cambiata.
Nei primi anni Duemila, nelle comunità accoglievamo pazienti affetti da psicosi, mentre non si parlava ancora di disturbi della personalità.
L'aumento delle dipendenze e della sostanze, unito alla crescita delle metropoli e alla riduzione dei rapporti interpersonali, ha provocato profondi cambiamenti nell'epidemiologia dei pazienti inviati dai servizi territoriali alle nostre strutture.
Sebbene una parte dei pazienti continui a soffrire di psicosi, sono aumentate in modo significativo altre tipologie di disturbi. In assenza di una nuova riforma, abbiamo sviluppato modelli di intervento specifici.