Il caso

"Canone sproporzionato": Italgas chiude il portafoglio e smette di pagare il Comune

Patata bollente a Brugherio: la società che utilizza la rete di distribuzione sotterranea ha bloccato il versamento dei canoni annui

"Canone sproporzionato": Italgas chiude il portafoglio e smette di pagare il Comune
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Cosa accadrebbe se, di punto in bianco e senza una ragione profonda, smettessimo di pagare l’affitto di casa? O interrompessimo il versamento delle rate per il leasing dell’auto?

Italgas Reti smette di pagare: "Canoni sproporzionati"

Italgas Reti, in completa autonomia, ha scelto dal 2022 di non riconoscere più al Comune di Brugherio (proprietario dell’infrastruttura sotterranea) il canone di concessione annuo per l’utilizzo delle rete di distribuzione del gas. La società, in una comunicazione inviata a Villa Fiorita, ha motivato il tutto sostenendo che gli importi fossero "sproporzionati". Da qui la chiusura dei rubinetti (economici), incurante dei solleciti di pagamento che l’ente ha inviato.

La controproposta al vaglio del Municipio di Brugherio

Parallelamente, però, Italgas ha fatto una controproposta, ossia rivedere al ribasso le cifre: 155mila euro annui per il 2022, il 2023 e il 2024 e "solo" 96mila euro nel 2025, con un importo identico anche per le prossime annualità fino a quando non verrà conclusa la procedura di gara pubblica per l’affidamento in concessione del servizio di distribuzione del gas.

Sullo sfondo, infatti, si stagliano ritardi tipicamente italici. Il contratto per l’uso dell’infrastruttura, infatti, è scaduto nell’autunno del 2019. Brugherio rientra nell’Atem 4, composto da 41 Comuni e con ente capofila Cassano d’Adda, con funzioni di Stazione unica appaltante. Peccato che a oggi questa attesa procedura, a distanza di sei anni dalla scadenza della concessione, non sia ancora stata espletata.

L'incarico a una società di consulenza

Ed è in questo contesto che si è inserita la mossa di Italgas: bloccare i versamenti al Municipio e tentare una limatura al ribasso degli importi da corrispondere. A oggi Villa Fiorita è in attesa di capire come comportarsi. Per avere i giusti strumenti per prendere una decisione, l’Amministrazione ha conferito un incarico a una società di consulenza, la stessa alla quale l’ente aveva chiesto supporto per tracciare il destino del servizio asili nido comunale che è stato esternalizzato.

L’obiettivo è capire se il gioco al ribasso tentato da Italgas Reti sia "congruo economicamente, a tutela degli interessi patrimoniali dell’ente", hanno spiegato dalla stessa Amministrazione. Con lo studio pronto, la decisione finale - tra accogliere le richieste dell’operatore o avviare un procedimento legale - spetterà alla Giunta.

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