Sopralluogo

Cani problematici: serve la legge. "I Comuni non possono più gestire la situazione"

La referente Anci e operatrice del canile di Segrate Elisa Cezza in prima fila per chiedere alla politica di farsi carico del problema

Cani problematici: serve la legge. "I Comuni non possono più gestire la situazione"
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Il sopralluogo è avvenuto lunedì al canile sanitario di via Forlanini a Milano, ma come ha ben spiegato la pozzuolese  Elisa Cezza, operatrice della Lega Nazionale del Cane di Segrate e referente Anci, "la situazione è la stessa in tutte le strutture della provincia e, più in generale della Lombardia". Il problema non è soltanto l’abbandono dei cani, ma di quelle tipologie definite "problematiche" di difficile gestione per le persone. Animali destinati a trascorrere il resto delle loro vite "dietro le sbarre" di una cuccia in una struttura di ricovero.

Cani problematici: serve una legge

E’ anche per questo che dalla Lombardia è partita l’iniziativa di una legge per regolamentare la gestione e la riproduzione di queste specie, al fine di tutelare il benessere dei cani e degli umani. Un iter che ha visto già un primo fondamentale passaggio con l’approvazione da parte de Consiglio regionale del documento scritto da tecnici ed esperti del settore (tra cui la stessa Cezza) e che ha avuto come primo firmatario il consigliere lombardo della Lega Roberto Anelli. Presente al sopralluogo e membro della commissione anche Riccardo Pase (Lega)  e la eurodeputata Isabella Tovaglieri (Patrioti per l'Europa - Lega).

Patentino e allevamenti

In estrema sintesi, la proposta si sviluppa in particolare su due aspetti: in primis il contrasto alla riproduzione incontrollata di tipologie di difficile gestione (molossoide, pitbull, american staffordshire, bull terrier, corso, dogo argentino, etc), visto che i cuccioli hanno un fiorente mercato online dove tutto è liberalizzato e chiunque può comprare uno di questi animali; il secondo aspetto riguarda il conduttore, attraverso l’obbligo di uno speciale patentino da rilasciare a chi vuole acquistare questo genere di cani. Un certificato che si può ottenere esclusivamente dopo aver frequentato un corso teorico e pratico sulla gestione e conduzione in sicurezza, con tanto di esame finale alla presenza di un veterinario comportamentista.

Questa norma è un primo passo storico - ha spiegato la volontaria segratese - Prima la gestione dei casi aggressivi era riservata agli addetti ai lavori con la conseguenza di decine di cani che rimanevano a vita relegati nei canili e nei rifugi perché di difficile adozione. Adesso siamo riusciti a coinvolgere la politica, affinché legiferi su un problema che i Comuni non sono più in grado di affrontare.

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