Cambiago, il piano attuativo non decolla e il Comune ricorre al legale

Cambiago, il piano attuativo non decolla e il Comune ricorre al legale
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Aveva dato un ultimatum all’impresa: «hai un mese di tempo per rispettare quanto pattuito, altrimenti adiremo le vie legali».

E alla fine la minaccia che il vicesindaco Alessandro Mauri aveva fatto all’azienda che aveva il compito di realizzare il cantiere che avrebbe ampliato il nuovo polo scolastico è diventata realtà.

Si addensano nubi sempre più nere nei confronti di un progetto, pensato fin dall’ormai lontano 2006, annunciato nel 2011 dall’allora sindaco Silvano Brambilla e, purtroppo, a oggi mai concretizzato.

La sua realizzazione rientrava all’interno del milione e 472mila euro di oneri di urbanizzazione secondaria inseriti nella convenzione che nel 2012 l’Amministrazione aveva firmato con la orobica Edil Casa, la società che doveva dare vita al piano attuativo direzionale commerciale, denominato «ambito Ap2», che avrebbe dovuto sorgere nell’area (con una superficie complessiva di 30mila metri quadrati) che si trova di fianco al casello dell’A4 e di fronte al Gigante.

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