Lo studio

Calo degli studenti e aule vuote: le scuole che potrebbero essere chiuse

L'analisi commissionata dal Comune di Cologno Monzese per mettere in atto strategie future, anche in vista della realizzazione di un campus per universitari

Calo degli studenti e aule vuote: le scuole che potrebbero essere chiuse
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La prospettiva è nel lungo termine. Tuttavia il "seme" della riorganizzazione dei plessi scolastici, con chiusure e accorpamenti, è sempre più piantato a terra. Esattamente un anno fa l’Amministrazione comunale di Cologno Monzese aveva conferito un incarico al Centro studi Pim (di cui il Comune è socio) di redigere un documento strategico con un’analisi del sistema dell’istruzione in città e con una proposta di riorganizzazione dello stesso. Un fascicolo di circa cento pagine finito nei giorni scorsi al vaglio della Giunta per l’approvazione.

Lo studio per disegnare il mondo scolastico del futuro

L’obiettivo del Municipio è avere una sorta di "bussola" con la quale districarsi, tenendo conto di come la popolazione studentesca stia cambiando e anche calando, almeno in alcune zone di Cologno. Ergo: mettere ordine, o almeno essere pronti a farlo, è fondamentale. Anche alla luce della programmazione delle manutenzioni dei singoli plessi, "che non sia caratterizzata da interventi a spot o d’urgenza, ma mirata e organizzata in base all’effettiva capacità delle strutture esistenti e dei futuri sviluppi urbani", hanno evidenziato dall’Esecutivo.

Calo degli alunni e aule che rimangono vuote

Le scelte suggerite dal Pim partono dallo scenario attuale e dalle proiezioni future della popolazione studentesca.

Un’analisi del tasso d’utilizzo degli spazi mostra un fenomeno di sottoutilizzo diffuso in quasi tutte le scuole comunali, con l’eccezione di quattro istituti che sfruttano appieno le aule disponibili - hanno sottolineato dal Centro studi - Tra le scuole con maggiore sottoutilizzo, spicca la primaria Eugenio Montale, che registra 15 aule inutilizzate all’interno del proprio edificio

L'idea dello studentato per universitari

Da qui l’idea della riconversione in qualcosa d’altro, "per usi compatibili con le finalità scolastiche o comunitarie". E subito il pensiero va allo studentato per universitari.

Per quanto riguarda l’affluenza degli alunni, il Pim ha evidenziato "una diminuzione del numero di iscritti nelle scuole dell’infanzia Boccaccio 10, Manzoni, Taormina e Pascoli. Unita alle previsioni demografiche, che indicano un calo della popolazione in età prescolare nei prossimi anni, rappresenta un fattore determinante per la pianificazione di una razionalizzazione delle strutture".

Diverso è il caso delle primarie e delle secondarie di primo grado, per le quali "si prevede un lieve incremento del numero di residenti in età scolare, sottolineando la necessità di un diverso approccio organizzativo per queste fasce di istruzione". Il tutto grazie ai figli degli immigrati, che vanno a correggere gli effetti della riduzione della natalità.

L'ipotesi accorpamenti

Tra le proposte emerge la possibilità di trasferire i 41 alunni della scuola dell’infanzia Boccaccio 10 nella vicina Boccaccio 15 - hanno proseguito gli urbanisti del Pim - Quest’ultima dispone di cinque aule adeguate ad accogliere una media di 23 alunni ciascuna, consentendo un uso ottimale degli spazi e migliorando l’efficienza organizzativa

Un intervento analogo, alla luce di quanto detto prima, è previsto per la Montale di Cologno Sud, "che grazie alla vicinanza alla fermata della linea metropolitana M2 e alle sue caratteristiche strutturali e planimetriche potrebbe essere destinata a nuove funzioni, come foresterie o residenze per studenti".

Gli alunni della Montale verrebbero redistribuiti nella Calvino di viale Liguria e nell’Arcimboldo di via Pisa, le quali dispongono complessivamente di sei aule inutilizzate e di "una capacità sufficiente a soddisfare sia la domanda attuale sia eventuali incrementi futuri". Ma un intervento simile è stato pensato anche per l’elementare di viale Lombardia, i cui alunni potrebbero essere trasferiti nell’attuale edificio di via Levi che ospita l’Ufficio tecnico del Municipio, e per la materna Pascoli, verso l’infanzia Volta.

Le scuole che non si toccheranno sicuramente

Per la primaria Foscolo di via della Repubblica e la secondaria di primo grado Marconi di viale Emilia, invece, "nonostante la sottoutilizzazione attuale, non si prevedono razionalizzazioni imminenti: questa scelta è motivata dalla presenza di nuove trasformazioni urbanistiche nell’area che potrebbero determinare un incremento della popolazione scolastica in futuro".

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