Il caso

Bruciato il Tricolore dell'Anpi, condanna (quasi) unanime

L'episodio avvenuto a Fara Gera d'Adda è finito al centro del Consiglio comunale. E non sono mancate polemiche

Bruciato il Tricolore dell'Anpi, condanna (quasi) unanime
Pubblicato:
Aggiornato:

Atti vandalici contro l’Anpi di Fara Gera d'Adda e la memoria della Resistenza: maggioranza e Rete civica unite nel condannare l’accaduto. L'episodio fa ancora discutere. Ne parlano i colleghi di Prima Treviglio.

L'atto vandalico al monumento dell'Anpi di Fara

Quanto accaduto la notte tra il 28 e il 29 giugno scorsi in paese è cosa nota e accertata anche dalle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso tre giovani bighellonare attorno alle 3.45 di notte per piazza Patrioti, prima di avvicinarsi alla bandiera dell’Anpi ai piedi del monumento di cui l’associazione è custode. Lì, con un accendino in mano, i tre hanno dato fuoco al Tricolore prima di scappare, dando vita a un piccolo incendio fortunatamente rimasto circoscritto a un lembo della bandiera. Sull’accaduto stanno indagando gli uomini della Polizia locale, anche se i filmati, poco nitidi, non sembrano consentire al momento l’identificazione dei tre soggetti.

La condanna da parte del sindaco e di una minoranza

"Un atto deplorevole, irrispettoso e provocatorio circa il quale la stessa Anpi ha sporto denuncia ai Carabinieri - ha ricordato il sindaco Raffaele Assanelli in Consiglio comunale – Anpi che, l’11 luglio scorso, ha anche inviato al Comune una missiva chiedendo di condannare pubblicamente l’accaduto e al contempo manifestare la nostra solidarietà all’associazione e alla memoria antifascista. Una richiesta cui mi sento di dare seguito, deplorando gli atti vandalici sia presso la lapide al cimitero che alla bandiera. Auspico che il rispetto sia da tutti praticato, così come devono essere continuamente esaltati i valori e gli ideali della Resistenza".

Queste le parole del primo cittadino, sostenuto dal proprio gruppo consiliare, che ha condiviso quanto detto da Assanelli tramite l’assessore Giusy Modanesi.

Una presa di posizione cui si è subito unito anche Angelo Moleri a nome della sua Rete Civica:

"Anche il nostro gruppo esprime solidarietà innanzitutto ai Caduti, e poi a chi oggi contribuisce a mantenere viva la memoria di una Liberazione e un avvio alla democrazia che hanno portato il nostro Paese ai diritti civili e allo sviluppo".

Da alcuni è giunto silenzio

Al termine del suo intervento qualche secondo d’attesa per il capogruppo di Nuova Proposta Gianni Filotto, che ha però scelto di non prendere la parola. Interpellato a posteriori, il consigliere ha spiegato di non aver ritenuto opportuno parlare dell’Anpi in quel contesto: "Non ho nulla da dire sull’Anpi locale, soprattutto in un contesto istituzionale come quello del Consiglio comunale".

La replica dell'Anpi

Un silenzio, quello di Filotto, che è risultato più che eloquente agli stessi volontari Anpi, con il presidente Fabio Conti che ha così commentato quanto accaduto in aula:

"Possiamo dire che in questo caso non si applica la regola del 'chi tace acconsente' - ha dichiarato a caldo il volontario - Il silenzio di Filotto dovrebbe mettere in imbarazzo più lui che gli altri, visto che la testimonianza è rivolta alla cittadinanza di Fara nella sua anima democratica. Se lui ha voluto rimanere in silenzio, evidentemente, non riconosce questa testimonianza. Non che ci si aspettasse più di tanto".

Conti ha comunque dichiarato di voler attendere la pubblicazione dei verbali della seduta prima di esprimere eventuali altre considerazioni in merito e prima di, se sarà necessario, diramare un comunicato tramite la sezione Anpi locale.

Commenti
Beppe

E' tempo di chiudere questa anacronistica associazione, i veri partigiani che combatterono la 2a guerra mondiale sono morti e quelli di adesso sono solo i loro nipotini politicizzati, oltretutto continua a drenare fondi pubblici, basta.

Seguici sui nostri canali