Continua la battaglia legale

Biogas: Legambiente pronta a rivolgersi al Consiglio di Stato

L'impianto dovrebbe nascere in un'area agricola di pregio

Biogas: Legambiente pronta a rivolgersi al Consiglio di Stato
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Dopo la bocciatura del ricorso fatto al Tar per bloccare il nuovo impianto di Biogas a Masate, Legambiente si dice pronta a fare ricorso al Consiglio di Stato.

La decisione dopo il no arrivato dal Tar

Dopo anni di lotte e scontri negli scorsi mesi il Tar aveva respinto la richiesta di Legambiente Martesana e dei comitati che chiedevano lo stop alla realizzazione di un impianto di Biogas nelle campagne di Masate. Una decisione che le associazione rispettano ma per cui vogliono chiedere un ulteriore parere al Consiglio di Stato sperando in uno stop al progetto. A questo poi si aggiungerebbe un altro impianto a soli 100 metri di distanza sempre per il trattamento di rifiuto umido urbano.

Le parole del presidente Moretti

La prossima settimana Legambiente e i comitati si incontreranno per mettere nero su bianco la decisione riguardante il ricorso al Consiglio di Stato.

"Dopo aver perso al Tar stiamo ormai per approvare la decisione di fare ricorso al Consiglio di stato - ha affermato Giuseppe Moretti presidente di Legambiente Martesana - Riteniamo che questa sentenza, che rispettiamo, non ha tenuto conto del territorio in cui il sito di trasformazione del rifiuto umido urbano si andrà a insediare. Si tratta di un corridoio ecologico e di un'area agricola molto pregiata".

Chi potrebbe fare ulteriore ricorso

Da capire se ci saranno anche i ricorsi da parte dei Comuni: al Tar era ricorso Inzago. Ma la speranza per Legambiente è che anche la stessa Masate faccia dei passi in avanti in tal senso.

"Speriamo che nel nuovo Pgt di Masate, che dovrebbe essere discusso nei prossimi mesi, si metta nero su bianco che questa tipologia di impianti non possa nascere sul proprio territorio in zone sensibili - ha continuato Moretti - Noi siamo comunque disponibili a qualsiasi tipo di incontro per discutere lo spostamento del sito di Energa: ci sono tante aree dismesse che possono essere utilizzate per lo scopo: non roviniamo una delle poche zone rurali rimaste".

 

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