Biglietto unico ATM: dietrofront della Regione, pendolari beffati

Slitta così la possibilità di uniformare la tariffa del trasporto pubblico, prevista per marzo 2019.

Biglietto unico ATM: dietrofront della Regione, pendolari beffati
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Biglietto unico ATM, stop dalla Regione alle nuove tariffe.

Biglietto unico ATM, stop dalla Regione alle nuove tariffe

Era atteso per marzo 2019, ma ora rimarrà... in frigo. E' il biglietto unico della metropolitana, che dalle nostre parti avrebbe voluto dire significativi sconti per i pendolari su abbonamenti mensili e annuali. Lo stop è arrivato martedì 18 dicembre 2018 dal Consiglio regionale della Lombardia.

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Il Pd sulle barricate

“Sono pronti a sacrificare perfino i diritti dei cittadini a una mobilità equa ed efficiente, pur di tenere fede ad accordi sottobanco e a interessi di partito. La maggioranza di Regione Lombardia, infatti, ha appena ritirato un emendamento al bilancio sulla tariffazione del biglietto unico integrato, per non scontentare Forza Italia e Movimento Cinque Stelle. Una rivoluzione attesa da anni dai cittadini metropolitani che adesso sono traditi dagli stessi responsabili di un autentico disastro sul tema dei trasporti, in Regione Lombardia con Trenord e a Roma con Atac. L’ennesimo schiaffo ai pendolari, mentre Milano Metropolitana e i sindaci del Pd da anni e faticosamente si battono per fare i loro interessi e riconoscere loro il diritto a una mobilità più equa. Nonostante i ricatti per noi il biglietto unico resta una priorità”.

Commenta così la segretaria metropolitana dem Silvia Roggiani, in merito al ritiro dell’emendamento sulla tariffazione integrata presentato e poi ritirato dalla Giunta regionale nella discussione sul bilancio. Slitta così la possibilità di uniformare la tariffa del trasporto pubblico, prevista per marzo 2019. Un progetto che avrebbe aumentato il biglietto cittadino a 2 euro, ma diminuito le tariffe dell’hinterland.

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L’assessore Granelli pronto a occupare la Regione

“La riforma tariffaria che Milano e l’Agenzia di Bacino del Trasporto Pubblico ha proposto a Regione il 21 settembre 2018 ha per caposaldo l’integrazione tariffaria e gli abbonamenti a prezzo bloccato – spiega l’assessore alla Mobilità milanese Marco Granelli che si è anche detto pronto a occupare il Palazzo della Regione – Ma alla Regione Lombardia non piace e dice no, anzi non risponde dal 21 settembre e rimanda. Nel 2018 la Regione ha ricevuto dallo Stato ben 24 milioni di euro in più per il trasporto pubblico ma sta riducendo le risorse ai territori e non approva i piani tariffari. Forse vorrebbe costringere il Comune di Milano a tagliare i servizi. Invece noi continuiamo a sviluppare la rete e le linee, in periferia dove, per esempio, dal 14 gennaio prossimo sarà prolungata la 63 a Muggiano.

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"Vogliamo ATM resti efficiente"

"Forza Italia e Cinquestelle vogliono che ATM diventi come Trenord e Atac – prosegue Granelli –. Noi non ci stiamo, ci teniamo cara la nostra efficiente Atm. La riforma tariffaria che abbiamo proposto è necessaria ma non aumenta di un centesimo gli abbonamenti annuali dei pendolari, permette agli anziani di usare l’abbonamento scontato di 16 euro al mese anche dall’inizio del servizio in superficie, permette a chi abita nei Comuni fuori Milano di pagare meno l’abbonamento annuale, da 500 a 460 euro anno, e introduce sempre e ovunque la gratuità fino a 14 anni, gli sconti per giovani e anziani, gli abbonamenti a prezzo simbolico per i disoccupati e chi ha ISEE inferiore a 6mila euro, chiedendo invece uno sforzo a chi usa i mezzi soltanto occasionalmente.""

Esulta Forza Italia

Esulta invece Forza Italia. “La giunta Sala si vergogna a tal punto delle sue scelte impopolari che oggi ha tentato di coinvolgere persino la Regione nella sua assurda proposta di aumentare il costo del biglietto e degli abbonamenti Atm” afferma Gianluca Comazzi, capogruppo azzurro  in Consiglio regionale. “Pur criticandone ogni giorno l’operato, il Comune di Milano ha chiesto alla Regione di recepire in forma di emendamento una loro richiesta, in cui si chiedeva al Pirellone di concedere “aumenti tariffari straordinari” in ambito di trasporto pubblico locale, tramite una norma transitoria. Purtroppo per loro - prosegue l’esponente azzurro - le forze di maggioranza non sono cadute nel “tranello”, e su proposta di Forza Italia l’emendamento è stato ritirato. Il centrodestra - conclude - non avallerà mai politiche che penalizzano pesantemente i cittadini, già tartassati dai vincoli imposti dalla sinistra nei confronti dei veicoli privati. Il Pd abbia il coraggio di prendersi la responsabilità delle proprie azioni scellerate: ne renderà conto davanti agli elettori”.

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