Rivolta d’Adda piange Luciano Invernizzi, venuto a mancare domenica 5 ottobre 2025 all’età di 85 anni. Uomo semplice, ma dalla vita intensa e piena, Luciano è stato per decenni una figura storica e un punto di riferimento per il paese: nella terra, nella musica, nel volontariato e soprattutto nei legami familiari.
L’amore per la terra…
“Ha sempre abitato in cascina, fino a tre settimane fa, poco prima di venire a mancare, e questo perché ha dedicato la sua vita all’agricoltura”, hanno raccontato i figli Massimo e Daniela.
Ne parlano anche i colleghi di Prima Treviglio. Figlio di una famiglia contadina numerosa – ben nove fratelli, tutti allevatori e produttori di latte e formaggi che vendevano ad alcuni mercati della zona – Luciano ha proseguito con orgoglio la tradizione agricola. Ma non si è mai limitato a seguire la via tracciata: già alla fine degli anni ’60 aveva aderito a una confederazione nazionale di coltivatori diretti per portare innovazione nelle campagne.
…E per la musica
Nella sua vita però non c’era solo la terra. La musica gli scorreva nelle vene: membro del direttivo della storica banda cittadina – la prima in Italia a includere le majorette – suonava con passione il sassofono, e in privato si dedicava alla fisarmonica da oltre quarant’anni. “Ci teneva tantissimo che la banda migliorasse ogni anno di più, era molto attivo e propositivo e voleva che continuasse a crescere”, ricordano i figli. A rendere grande Luciano, però, è stata anche la sua generosità.
Avisino medaglia d’oro
Donatore Avis instancabile, ha ricevuto la medaglia d’oro all’inizio degli anni ’70.
“Il suo sangue raro lo rendeva prezioso: spesso veniva chiamato d’urgenza, anche in ambulanza, per donare direttamente in caso di incidenti. Un impegno che ha portato avanti instancabilmente finché ha potuto, prima di ammalarsi”.
Ma il cuore, quello, non ha mai smesso di donarlo, soprattutto per la sua amata famiglia. Uomo dalla cultura viva e dalla mente curiosa, “nonostante avesse solo la quinta elementare leggeva moltissimo, usava internet per cercare ricette e replicarle ma soprattutto aiutava le nipoti a studiare storia”.
I legami familiari
Era il motore silenzioso di una famiglia grande e unita, che attorno a lui ha sempre trovato forza e orientamento. Luciano ha inoltre vissuto un amore profondo e tenero con la sua adorata moglie Ercolina Gallini, scomparsa quattro anni fa.
“Erano inseparabili, li chiamavano gli uccellini – ricordano con affetto i familiari – Lui è rimasto accanto a lei giorno e notte, anche durante le cure palliative. Dopo la sua scomparsa, ha faticato a ritrovare la forza, ma non ha mai smesso di andare a trovarla: ogni giorno, con il suo motorino a quattro ruote, raggiungeva il cimitero. Salutare la sua cara moglie al cimitero era l’obiettivo del giorno e ha continuato a inseguirlo fino a tre settimane fa, quando si è aggravato”.
Determinato, dolce, curioso. Un uomo che, pur restando sempre fedele alla sua terra e alle sue radici, ha saputo guardare avanti, imparare, amare senza riserve.