IL RACCONTO

Artigiani di pace in Terra Santa: "Un viaggio indimenticabile"

Ventidue gorgonzolesi (tra cui la sindaca) sono partiti in pellegrinaggio per undici giorni guidati dal parroco don Paolo Zago

Artigiani di pace in Terra Santa: "Un viaggio indimenticabile"
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Undici giorni di pellegrinaggio, intensi, profondi e "rivoluzionari" per ventidue gorgonzolesi che vi hanno preso parte. Sono partiti il 3 agosto, per poi fare ritorno in città il 14, guidati dal parroco don Paolo Zago e con una pellegrina d’eccezione al loro seguito: la sindaca Ilaria Scaccabarozzi.

Incontri e testimonianze durante il viaggio

Undici giorni costellati da incontri e riflessioni, per permettere di tessere le relazioni e costruire ponti, edificando la pace attraverso la presenza e la scoperta della Terra Santa raccontata da chi la vive. Decine di testimonianze hanno permesso di approcciarsi a una realtà distante dalle costruzioni occidentali. Un’esperienza intensa di fede e condivisione. Ascolto e incontro ma anche un’immersione nel silenzio contemplativo dei santuari e nel vuoto lasciato dall’assenza di pellegrini.

È stata un'esperienza di incontro, di ascolto, di servizio in una comunità di suore, presso un villaggio interamente musulmano, di ascolto delle ragioni degli altri. Abbiamo ascoltato dai coloni, dal sindaco di Bethlehem, dal patriarca Pierbattista Pizzaballa, dal responsabile della moschea di Al-Aqsa, della cupola della roccia, dalle famiglie cristiane palestinesi, dalle donne e mamme ebree, dai padri e dai soldati in guerra. Abbiamo cercato di ascoltare, di comprendere le ragioni degli altri senza pregiudizi, senza slogan, comprendendo la complessità della situazione e cercando di vivere un’equivicinanza che non è stare nel mezzo, ma è stare nel centro, cioè cercando di stare vicini alle persone che qui vivono, che qui soffrono, che qui sperano, che qui attendono, che qui hanno bisogno di pace.

ha detto don Paolo Zago.

Anche la sindaca si è unita al pellegrinaggio

La Terra Santa ha accolto i pellegrini con un grande caldo, che li accompagnati per tutto il soggiorno. Partendo da Nazareth sono arrivati sino a Emmaus passando per il lago di Tiberiade e Betlemme. Un’esperienza unica, anche per la sindaca, che nei mesi scorsi ha accettato la proposta del parroco.

È stato un percorso spirituale molto intenso sui luoghi sacri ma è stato, anche e in larga parte, un percorso di incontri umani e politici. Dopo tantissimi anni dall’agosto 1987 sono tornata in Terra Santa e, devo dire la verità, ho trovato una terra completamente cambiata. Venire qui e scoprire una complessità che noi non immaginiamo forse aiuta a comprendere, a non esprimere giudizi troppo frettolosi su come stanno andando le cose qui. Dal punto di vista della fede è davvero un grande richiamo, ma soprattutto è una grande forza che viene data per continuare la quotidianità dove viviamo.

ha detto Ilaria Scaccabarozzi.

Un melting pot per costruire la pace

Un’occasione anche per riscoprirsi.

Sono sempre un po’ combattuto rispetto alle esperienze che vivo, ma devo dire che la trasposizione della Parola offerta da don Paolo, unita all’esperienza di Adriana Sigilli (dell’agenzia Diomira Travel tramite cui è stato organizzato il viaggio, ndr) è stata davvero preziosa per comprendere più a fondo questa terra così complessa.Una complessità che è politica, geografica, ma anche profondamente spirituale: la Terra Santa è un crogiolo di religioni, culture, vissuti diversi. Per me questo pellegrinaggio ha rappresentato l’ennesima tappa di un cammino verso ciò che considero un vero melting pot: persone diverse che vivono, camminano e lavorano insieme per costruire la pace.

ha detto Piero Facchinetti, un pellegrino.

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