Porte aperte

Anziani evacuati dopo il tragico incendio della Rsa di Milano trovano ospitalità in Martesana

Venticinque degenti della casa di riposo interessata dal rogo costato la vita a sei persone sono stati accolti dall'Istituto geriatrico Golgi Redaelli

Anziani evacuati dopo il tragico incendio della Rsa di Milano trovano ospitalità in Martesana
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Hanno varcato la soglia dell'Istituto geriatrico Golgi Redaelli con pochissimi effetti personali in semplici sacchetti di plastica. Negli occhi la paura e la consapevolezza di essersi salvati. Una fortuna che purtroppo altri ospiti non hanno avuto.

L'accoglienza anche a Vimodrone dopo il tragico incendio in Rsa

Sei degenti della Rsa di Milano nella quale è scoppiato il drammatico incendio nella notte tra giovedì e venerdì scorsi hanno trovato accoglienza dopo l’evacuazione all’Istituto geriatrico Golgi Redaelli di Vimodrone. Altri diciannove, invece, scampati anch’essi al rogo costato la vita a sei utenti, sono stati convogliati nelle altre strutture dell’Azienda pubblica di servizi alla persona di Milano e Abbiategrasso.

Gli sguardi degli anziani scampati al rogo

"Nei loro sguardi era chiara la paura, anche se da noi sono arrivati degli anziani che si trovavano in un’altra ala della struttura milanese non direttamente interessata dalle fiamme - ha spiegato Maria Vollery, medico coordinatore della Rsa cittadina - Ci hanno però raccontato della confusione di quei momenti, di aver sentito la puzza di bruciato e di aver visto fumo. Per noi, devo ammetterlo, è stata una grande emozione vederli arrivare nell’immediato dell’emergenza con pochi indumenti, raccolti in fretta e furia".

L'arrivo in piena notte

Al momento non si quanto questa accoglienza possa durare. Le operazioni di accettazione si sono concluse alle 3 del mattino di sabato, dopo aver avvisato i parenti e gli amministratori di sostegno dello spostamento a Vimodrone. Un’attività che è stata portata a termine nel migliore dei modi, con una fitta collaborazione con Ats e tutti gli altri organi coinvolti. Così da poter garantire il ritorno alla normalità dei nuovi "inquilini".

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