L'impegno

All'Università Bicocca uno Sportello antiviolenza e i premi di laurea dedicati a Sofia Castelli

La cerimonia presso l'ateneo che la 20enne di Cologno Monzese, uccisa dall'ex fidanzato nel luglio 2023, frequentava

All'Università Bicocca uno Sportello antiviolenza e i premi di laurea dedicati a Sofia Castelli
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Il nuovo Sportello antiviolenza, i premi di laurea "Sofia Castelli" e una capillare campagna di sensibilizzazione: tutte azioni che l'Università degli studi di Milano-Bicocca ha messo in campo per ricucire gli strappi, ricordare e prevenire. Anche tramite l'arte.

Ricucire "Gli strappi della violenza"

Ieri, lunedì 2 dicembre 2024, sono state tante le iniziative presentate in occasione dell’evento "Gli strappi della violenza: riflessioni e azioni dell’Università degli studi di Milano-Bicocca". Presso l’ateneo che la 20enne di Cologno Monzese, uccisa dall'ex fidanzato nel luglio 2023, frequentava, è attivo uno Sportello antiviolenza a cui possono rivolgersi tutte le persone della comunità accademica ed è stata avviata una campagna di sensibilizzazione che mira a raggiungere chiunque possa avere bisogno di aiuto.

I premi di laurea dedicati a Sofia

Durante l’incontro, la rettrice Giovanna Iannantuoni ha anche consegnato i premi in memoria di Sofia Castelli. Settimana scorsa, alla 20enne è stato dedicato l'auditorium della scuola superiore Leonardo da Vinci di Cologno.

I vincitori sono stati Valentina Rinaldi (collegata in videoconferenza), con la sua tesi "La valutazione del rischio nelle situazioni di violenza domestica. Il Domestic Abuse Stalking and Honour-based violence (Dash) model come strumento innovativo nel contesto italiano", e Antonio Sibilia, presente in università, con l'elaborato "Cori antichi e narrazioni odierne: dalle voci supplicanti (ἱκέτης) di Eschilo al sistema di protezione internazionale". A consegnargli il riconoscimento il papà di Sofia (nella foto).

"Nel nostro ateneo da anni siamo in prima linea per combattere ogni forma di violenza e molestia, con iniziative di sensibilizzazione, formazione e soprattutto con azioni di supporto alle vittime - ha spiegato Iannantuoni - Va in questa direzione la creazione dei premi di laurea 'Sofia Castelli' che considero un passo importante verso la promozione della consapevolezza e della ricerca su un tema cruciale per la società contemporanea. E anche un modo per tenere acceso il ricordo di Sofia la cui vita è stata spezzata in modo così atroce".

L'apertura in università dello Sportello antiviolenza

A spiegare le modalità di accesso e di funzionamento dello Sportello antiviolenza è stata la professoressa Patrizia Steca, presidente del Cug, il Comitato unico di garanzia di Milano-Bicocca. Destinato a prevenire e contrastare ogni forma di violenza contro le donne, a ricevere le vittime, a offrire loro protezione e a predisporre percorsi di uscita dalla violenza, sarà aperto a tutta la comunità accademica, dalle studentesse alle professoresse, alle ricercatrici e a tutto il personale che lavora all'università.​

"Ci siamo convenzionati con due centri antiviolenza già attivi sul territorio, ovvero Cadmi-Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano e l'associazione Svs-Donna Aiuta Donna Onlus - ha dichiarato Steca - Questo ci permette di avere persone già formate e con grande competenza per offrire supporto in casi di violenza".

A intervenire lunedì sono state Manuela Ulivi, presidente del Cadmi, e Alessandra Kustermann di Svs,  per spiegare quanto sia importante avere una rete con un esperto sempre reperibile e pronto a rispondere al telefono. Tutte le informazioni per accedere al servizio sono disponibili sulla pagina web dedicata del portale dell'università.

E' stata inoltre redatta una guida di autovalutazione messa a punto da Marina Calloni, direttrice del Centro di studi dipartimentale Adv (Against Domestic Violence). Come si può auto-valutare il rischio che si corre? E quando chiedere aiuto? Nel documento si possono trovare indicazioni utili per riconoscere i segni di manipolazione e di violenza anche quando è economica, psicologica e digitale.

"Rifletti per cambiare"

A corollario c'è poi la campagna "Rifletti per cambiare", grazie alla quale saranno affissi sugli specchi delle toilette dell'università adesivi con frasi motivazionali per incoraggiare le vittime a chiedere aiuto. "Nessuno ha il diritto di farti sentire meno di ciò che sei"; "L’isolamento è un segnale di controllo. Non permetterlo"; e "Non lasciare che ti convincano del contrario. La violenza psicologica è reale".

Durante l’incontro, la professoressa Patrizia Farina del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale (che Sofia frequentava) ha presentato le iniziative di indagine su violenze e molestie che si stanno svolgendo all’interno della comunità accademica di Milano-Bicocca, nella convinzione che conoscere più a fondo la realtà dell’ateneo sia fondamentale per creare un ambiente sempre più sicuro e inclusivo per tutti.

Il ruolo dell'arte condivisa

Ma anche l'arte può aiutare. Patrizia Benedetta Fratus ha introdotto "Remake",  l’opera collettiva di arte sociale che ha coinvolto la comunità accademica e la cittadinanza per il resto della giornata al piano -1 dell’edificio Agorà. I visitatori sono stati invitati a tessere una grande rete in diversi toni di rosso con molti squarci al suo interno: ognuno ha potuto ripararli nella misura e nella modalità di cui era capace, generando così un nuovo segno e ricucendo a suo modo gli strappi della violenza. Le riflessioni conclusive sono state affidate alla professoressa Maria Grazia Riva, presidente dell’Osservatorio Pari opportunità.

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