PRESA DI POSIZIONE

Al minuto di silenzio per Sergio Ramelli la sindaca di Gorgonzola non si alza

Dopo la richiesta del consigliere Fabio Iannotta (FdI) di dedicare un minuto di silenzio in Consiglio comunale per ricordare il militante diciottenne

Al minuto di silenzio per Sergio Ramelli la sindaca di Gorgonzola non si alza
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Esitazione, incertezza e ricerca di sguardi di approvazione tra vicini di banco. Un clima piuttosto teso, quello che si è respirato nell’aula consiliare martedì sera, 29 aprile 2025, durante la seduta del Consiglio comunale di Gorgonzola.

Il minuto di silenzio

Dopo le varie comunicazioni della prima cittadina Ilaria Scaccabarozzi e del presidente del Consiglio comunale Filippo Stucchi, ha preso la parola il consigliere Fabio Iannotta:

Prendo spunto, presidente, dalle tue parole, che ho apprezzato, in cui porti alto il valore della libertà condannando l'odio (Stucchi aveva appena ricordato la morte di Papa Francesco e l’anniversario del 25 Aprile, ndr). Perché proprio in conseguenza di un insensato odio politico e a favore della difesa della libertà, in questo caso di libertà di espressione, oggi, 29 aprile 2025, è il cinquantesimo anniversario della morte di un giovane ragazzo, Sergio Ramelli, che aveva 18 anni, poco più di un bambino, quando morì in un letto di ospedale a Milano dopo 47 giorni di atroce agonia con il cranio fracassato dalle chiavi inglesi con cui delle persone che politicamente non la pensavano come lui avevano deciso di giustiziarlo. Ricordiamo Sergio Ramelli, per questo chiedo di osservare un minuto di silenzio in sua memoria perché questo diventi finalmente il momento in cui si sappia mettere una pietra tombale contro l'odio politico che non deve e non può più fare vittime, di qualsiasi natura queste siano.

ha detto.

Allora, la richiesta è stata quella di ricordarlo:

Chiedo quindi che sia riservato un minuto di silenzio e invito tutti gli uomini liberi di questo Consiglio comunale ad alzarsi e rispettarlo.

ha aggiunto Iannotta.

Le reazioni dei consiglieri

Da qui, il gelo. La minoranza, senza esclusioni, è stata la prima ad alzarsi in piedi. Poi l’evidente indecisione sul da farsi. Alcuni dei consiglieri di maggioranza hanno accolto l’invito del consigliere di Fratelli d’Italia. Ma nella prima fila, dove siedono anche Luca Cusimano, capogruppo del Partito Democratico, insieme al neo consigliere e capogruppo di Insieme per Gorgonzola Nicolò Marchica e Massimo Tino, lo sguardo è stato immediatamente rivolto verso la prima cittadina. Attimi di confusione, in cui i consiglieri attendevano un cenno per seguire la linea di Scaccabarozzi. Che però non è arrivato. Alla fermezza della prima cittadina, che insieme al presidente Stucchi non si è spostata di un centimetro dalla sedia, i consiglieri hanno capito che avrebbero dovuto prendere una posizione in autonomia.

La presa di posizione

Dopo alcuni secondi, tutti i consiglieri e gli assessori erano in piedi. E il restante tempo Scaccabarozzi e Stucchi hanno proseguito con la decisione presa, rimanendo immobili. Evidente la perplessità anche del vicesindaco, Nicola Basile.

Non mi sono alzato un minuto per il Papa, non mi alzo un minuto per Ramelli.

ha commentato Stucchi allo scoccare dei 60 secondi.

Dopo alcuni attimi, ha preso parola il consigliere di minoranza Walter Baldi:

Si può essere o meno d’accordo sulla parte politica di cui faceva parte Ramelli, ma quello che è stato chiesto dal consigliere Iannotta è semplicemente un gesto che va a ricordare una stagione, quella degli anni di piombo. Francamente trovo che in questi casi si possa superare lo spirito di parte per prendere a simbolo qualcuno che in quel momento era diciottenne, nonostante per molti dei presenti forse dalla parte sbagliata, e ha fatto una fine terribile. Se aveste chiesto un minuto di silenzio per il Papa, nessuno di noi sarebbe rimasto seduto. Quello che io trovo non abbia senso è che i ruoli istituzionali di questo Consiglio comunale, quindi la sindaca in primis e il presidente, né uno né l'altro si siano alzati.

Tra l’altro, il minuto di silenzio richiesto prelude alla mozione, non ancora discussa, presentata sempre da Fratelli d'Italia. Mozione che è già stata avanzata in diversi Comuni dal partito perché i rispettivi Consigli comunali approvino provvedimenti analoghi a quelli adottati dall'Amministrazione di Cassano d’Adda, ossia l’intitolazione di un luogo a memoria di Sergio Ramelli, con l’intenzione di trasformare la sua memoria in un monito per le nuove generazioni e per tutti gli uomini, affinché gli anni bui e terribili della violenza politica non si ripetano.

I motivi della scelta

E’ importante fare memoria di tutte le vittime, qualunque fosse la parte politica di appartenenza. Se il minuto di silenzio fosse stato proposto, con onestà intellettuale, per tutte loro, mi sarei alzata in piedi. Per una sola di loro, peraltro strumentalizzata a soli fini provocatori, ho rispettato il minuto di silenzio, rispetto dovuto a chi è stato vittima, ma non mi sono alzata e rivendico questa scelta. Non si rende giustizia e, soprattutto, non si rende un servizio utile alle nuove generazioni raccontando, della nostra storia, solo la parte che ci piace. A chi svolge un ruolo pubblico, come nel mio caso, è chiesto di rappresentare tutti ma quel minuto di silenzio era solo per qualcuno e, personalmente, non intendo prestarmi a queste strumentalizzazioni.

ha commentato la sindaca Ilaria Scaccabarozzi.

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