Ambiente

Adattamento climatico, Melzo, Gorgonzola, Bresso, Pero e San Donato in prima fila

Studio e monitoraggio su minore consumo di suolo e più aree verdi ed energia pulita

Adattamento climatico, Melzo, Gorgonzola, Bresso, Pero e San Donato in prima fila
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Ci sono anche due Comuni della Martesana tra i cinque "pilota" per il progetto "IndicaMi" di Fondazione Omd - Osservatorio Meteorologico Milano Duomo e Città metropolitana di Milano che offre ai Comuni strumenti pratici per attuare azioni di adattamento climatico. Si tratta di  Melzo e Gorgonzola.

Comuni  pilota

Oltre a Melzo e Gorgonzola gli altri Comuni pilota sono Bresso, Pero e San Donato. Il progetto "IndicaMi", realizzato da Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo, Città metropolitana di Milano e Centro Studi Pim, con il contributo di Fondazione Cariplo, offre ai Comuni strumenti pratici per attuare e monitorare interventi di adattamento climatico. Melzo, Gorgonzola, Bresso, Pero e San Donato Milanese i casi studio: meno consumo di suolo e più aree verdi ed energia pulita riducono gli effetti negativi degli eventi estremi.
A Melzo e Pero l’aumento di aree verdi e forestali e di percorsi ciclabili tra il 2018 e il 2022 ha migliorato il benessere dei cittadini negli spazi all’aperto in estate e conseguentemente la salute pubblica generale. Nell’intera Città Metropolitana di milano l’incremento di consumi di gas naturale, produzione di elettricità da fotovoltaico e verde urbano tra il 2014 e il 2022 ha comportato un progresso nell’adattamento di fronte ai cambiamenti climatici così come descritto nell’obiettivo 13 dell’Agenda Metropolitana dello Sviluppo Sostenibile 2030: si è passati dal valore -0,25 (sotto la sufficienza) a un discreto 1,14.

 

È questa una parziale fotografia di quanto emerge da “IndicaMi” - progetto realizzato nel biennio 2023-2024 da Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo ETS, Città metropolitana di Milano e Centro Studi Pim, con il contributo di Fondazione Cariplo, con l’obiettivo di aiutare i Comuni della Città Metropolitana a mettere in atto, monitorare e migliorare azioni per ridurre gli impatti ambientali, sociali ed economici della crisi climatica sul territorio.

 

Con un’estensione di 1.575 chilometri quadrati, 133 Comuni e una popolazione residente di oltre tre milioni di abitanti, la Città metropolitana di Milano è la terza area urbana più popolata d’Europa dopo Londra e Parigi ed è in continua espansione. Si tratta quindi di un territorio in cui l’adattamento ai cambiamenti climatici che a differenza della mitigazione non agisce sulle cause ma sugli effetti della crisi climatica  rappresenta una sfida complessa e quanto mai attuale.

 

Grazie a “IndicaMi. Dall’Agenda 2030 di Città Metropolitana di Milano ai Dup comunali mediante indicatori e target condivisi sull’adattamento ai cambiamenti climatici” sono stati realizzati strumenti pratici per facilitare l’inserimento di azioni di adattamento climatico nei Dup, Documenti Unici di Programmazione dei Comuni e trasformare così in interventi concreti la strategia contenuta nell’Agenda Metropolitana dello Sviluppo Sostenibile 2030 della Città metropolitana. A disposizione dei tecnici della Pubblica Amministrazione c’è in particolare un modello di monitoraggio, valutazione e rendicontazione, con dati e indicatori, che permette di misurare il grado di adattamento climatico raggiunto a livello locale. Questo e gli altri strumenti del progetto saranno disponibili gratuitamente per tutti in modalità open data sulla piattaforma Superset della Città metropolitana di Milano e sul sito www.progettoindicami.it, facilmente consultabili anche grazie alle linee guida interattive.

 

Cinque sono stati i Comuni casi studio del progetto, oltre a Melzo e Pero, Gorgonzola, Bresso e San Donato Milanese, i cui interventi messi in atto negli ultimi anni sono stati analizzati usando la metodologia scientifica elaborata da Eurostat per monitorare l’Agenda 2030 europea. Partendo dai fattori di pressione esercitati dai cambiamenti climatici, come gli eventi meteo estremi, sono stati osservati i loro impatti sullo stato (ovvero le condizioni ambientali, sociali ed economiche) del territorio e individuate le possibili risposte tra le azioni che, implementate dai Comuni magari per altri scopi, si sono poi rivelate cruciali per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici: per esempio piani urbanistici che riducano il consumo di suolo, interventi di efficientamento energetico e realizzazione di impianti fotovoltaici.

 

Il sistema di monitoraggio e valutazione implementato permette di misurare concretamente nel tempo la performance di adattamento sui territori, consentendo così anche repentine correzioni nel caso gli interventi non diano i risultati sperati. Restituisce inoltre un quadro chiaro dei benefici ambientali, sociali ed economici delle azioni intraprese e consentendo anche repentine correzioni se Non solo quelli diretti, mirati per esempio alla riduzione degli impatti dei fenomeni climatici estremi, ma anche altri strettamente legati alla gestione degli effetti dei cambiamenti climatici, come la qualità dell’aria, la biodiversità, la gestione idrica e il benessere generale della popolazione.

 

Fornendo una base solida per favorire l’integrazione dell’adattamento climatico nei processi decisionali locali, “IndicaMi” risulta un modello facilmente replicabile anche in altre realtà locali, per affrontare in modo strategico la sfida climatica attraverso la pianificazione e l’attuazione di azioni mirate ed efficaci.

 

 

 

 

 

 

 

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