A tu per tu con la scrittrice Laura Imai Messina: dall'Italia al Giappone, tra visibile e invisibile
Domenica 17 novembre la scrittrice aprirà la rassegna "Melzo d'autore" organizzata dall'Università del Tempo Libero
Laura Imai Messina apre la rassegna "Melzo d’Autore" sbarcando in città direttamente da BookCity Milano. Domenica 17 novembre 2024 alle 21 sarà la protagonista dell’evento che si terrà al Teatro Trivulzio di Piazza del Risorgimento.
Laura Imai Messina a Melzo
La scrittrice italo giapponese incontrerà i lettori della Martesana per presentare il suo ultimo libro "Tutti gli indirizzi perduti" all’interno della rassegna culturale organizzata dall’Università del Tempo Libero con il supporto di Comune, Fondazione Teatro Trivulzio e in mediapartnership con la Gazzetta della Martesana. A coordinare l'incontro Alessandra Tedesco, giornalista di Radio 24 e promotrice della rassegna. Abbiamo incontrato in esclusiva la scrittrice per presentare l’evento di domenica.
A 23 anni ti sei trasferita a Tokyo, biglietto di sola andata. Come mai?
Mi sono innamorata della complessità. Non credevo di rimanere più di un anno, ma Tokyo, il fascino profondissimo della lingua giapponese e l’indecifrabilità di quel mondo mi hanno promesso una vita in cui ogni giorno avrei potuto apprendere qualcosa di nuovo, in cui avrei dovuto necessariamente abbandonare il perfezionismo: non avrei mai e poi mai saputo tutto.
Cosa non ti piace del Giappone e cosa, invece, ami.
Non mi costringo a questa polarizzazione. Ogni cultura è un puzzle: non puoi sottrarre certe rigidità e aspettarti che tutto funzioni come funziona. Accolgo il Paese in cui vivo da metà della mia vita con lo stesso atteggiamento con cui mi sforzo di non giudicare qualcuno che amo e che mi è accanto. Gioisco di quanto mi piace, accetto e cerco senso in ciò che ritengo meno riuscito.
Se non ricordo male in "Quel che affidiamo al vento", uno dei tuoi libri più noti, parli di una cabina telefonica dove telefonare alle persone scomparse. In "Tutti gli indirizzi perduti" racconti di un ufficio postale con compiti molto simili. Cosa rappresenta per te questo linguaggio, questa forma espressiva del parlare con chi non c’è più o con chi non è più presente, ma ancora vivo, nelle nostre vite?
Nasce dalla convinzione che l’invisibile non sia meno importante del visibile. Anzi, la maggior parte di quanto viviamo non è dimostrabile, non ha una spiegazione che ci convinca razionalmente. Eppure accade. Lo dicevo giorni fa a mio figlio: se ci basassimo solo su quanto vediamo, la realtà in toto ci sfuggirebbe. Comunicare con chi è nelle nostre menti (anche più, talvolta, di chi abbiamo di fronte), è non solo lecito ma necessario. Dobbiamo credere nel fatto che il ricordo di chi abbiamo amato - mescolato all’immaginazione di averlo ancora accanto - sappia rendere più ricca la nostra vita.
Cosa c’è dietro l’angolo per Laura Imai Messina?
Una crescita. Per me stessa, come scrittrice, come madre, come persona, auguro sempre una crescita. Ovunque essa mi porterà
L’evento è libero e gratuito sino a capienza massima del teatro. Per informazioni e prenotazioni si può scrivere una mail all’indirizzo utl@teatrotrivulzio.it.