Protesta

A rischio 650 posti di lavoro, sciopero (con biciclettata) alla Siae di Cologno Monzese

Mobilitazione della Fiom contro la richiesta dell'azienda della cassa integrazione straordinaria. Lunedì un presidio in Regione

A rischio 650 posti di lavoro, sciopero (con biciclettata) alla Siae di Cologno Monzese
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Il gruppo dirigente della Siae Microelettronica, azienda metalmeccanica di Cologno Monzese con 650 dipendenti, ha avviato una richiesta di cassa integrazione straordinaria. Una decisione contestata dai sindacati, con la Fiom Cgil che ha annunciato per lunedì 17 aprile 2023 uno sciopero con presidio sotto le finestre della sede distaccata di Regione Lombardia in via Taramelli, a Milano.

La vertenza Siae Microelettronica

Siae è una delle poche multinazionali con "cervello" in Italia attive nel settore strategico delle telecomunicazioni. Tanto che, in piena pandemia da Covid, fu una delle industrie che chiese e ottenne di rientrare nell’elenco delle aziende indispensabili e non fermò la produzione nemmeno durante il lockdown.

La dura presa di posizione della Fiom

La crisi attuale di Siae è il risultato della mancanza di visione strategica del suo management e di anni di disattesi investimenti in uno dei comparti fondamentali per il nostro paese. E' una situazione che non devono pagare le lavoratrici ed i lavoratori.

Queste le parole usate da Marco Mandrini e Giorgio Pontarollo della Fiom di Milano, in vista della mobilitazione in programma per settimana prossima. Lunedì, infatti, si terrà un incontro in Regione: "Ribadiremo la nostra ferma contrarietà a qualunque operazione che vada nella direzione della dismissione e della cancellazione di posti di lavoro e professionalità", hanno rimarcato i due sindacalisti.

Sciopero, presidio e biciclettata fino in Regione Lombardia

Un gruppo di lavoratori raggiungerà via Taramelli in bicicletta, partendo dai cancelli della Siae in via Buonarroti 21 e percorrendo la pista ciclabile che costeggia il Naviglio Martesana.

Crediamo che un patrimonio di competenze come quello presente in Siae non possa essere disperso per questo chiederemo di attivare il Contratto di solidarietà come strumento per il rilancio dell’azienda. E' chiaro che, soprattutto quando si parla di reti, ponti radio e telecomunicazioni, il destino di una azienda non riguarda solo lavoratori e sindacato, ma anche chi governa e chiediamo con forza che le istituzioni si attivino per mantenere sul territorio una produzione che guarda al futuro e per garantire l’occupazione. A sostegno delle richieste alternative alla cassa integrazione le lavoratrici ed i lavoratori hanno già deciso di mobilitarsi.

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