Nel Piccolo Tibet

A Livigno una mostra per promuovere la cultura olimpica

Martinelli: "È un modo per avvicinarci all’evento che ci vedrà protagonisti nel 2026 e aiutare i turisti a entrare nello spirito dei giochi"

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Coltivare e promuovere la cultura olimpica. Non solo in vista delle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026, ma anche per divulgare quei valori che la competizione sportiva per antonomasia porta con sé. Questo l’obiettivo di Livigno in vista dei prossimi giochi invernali, i quali vedranno il Piccolo Tibet come uno dei protagonisti assoluti dopo le due città che portano il nome dell’edizione.

A Livigno una mostra per promuovere la cultura olimpica

Un obiettivo che la città sta raggiungendo tramite l’espansione del suo centro sportivo Aquagranda, già casa dei grandi sportivi e che nei prossimi anni diventerà sempre più punto di riferimento del Coni, e anche tramite il racconto dello spirito olimpico. Di questo racconto fa parte la mostra dedicata alle torce olimpiche: 40 esemplari ripercorrono la stoia della fiamma olimpica e degli eventi che si sono susseguiti attorno ad essa, da quelli che hanno cambiato la storia di una determinata disciplina a quelli che hanno cambiato la storia con la “S” maiuscola.

"La mostra ci è stata data in prestito da una collezione privata con l’obiettivo di avvicinarci all’evento che ci vedrà protagonisti nel 2026 – ha spiegato Alice Martinelli, referente del Gruppo Olimpico Livignasco – Ripercorrendo la storia dei giochi e anche del design delle torce vogliamo aiutare turisti e residenti a entrare nello spirito olimpico, perché le torce sono anche portatrici dei valori delle Olimpiadi, come la passione, il fai-play, l’impegno, l’unione tra i popoli".

Si parte quindi dalle torce più antiche, come quella di Berlino ’36, che presentano uno stile classico, romano e semplice, a quelle più innovative e articolate, come quella di Rio 2016 che, una volta accesa, fa espandere il metallo e rivela i colori del Brasile. Ma oltre il design ci sono delle storie da raccontare, le quali possono anche essere di insegnamento.

"Nei prossimi mesi organizzeremo delle visite ad hoc per i più piccoli, perché queste storie di sport e non solo le possono essere per loro fonte di ispirazione, ma anche insegnamento – ha continuato Martinelli – Ad agosto i bambini e i ragazzi dei centri estivi svolgeranno delle attività didattiche qui in Aquagranda e saremo accompagnati anche da Spolly, la mascotte di Livigno".

Un ’attività didattica che usufruirà anche dei contenuti multimediali che la mostra mette a disposizione. Infatti, per vivere appieno la mostra è stata realizzato un sito dedicato che tramite un’audioguida, in italiano e in inglese, accompagna grandi e piccini affiancando al racconto, fatto in prima persona dal fuoco olimpico, anche contenuti multimediali degli eventi clou delle varie edizioni.

La mostra, gratuita, è visitabile durante gli orari di apertura del Centro di Preparazione Olimpica Aquagranda, ma non rimarrà a Livigno per sempre perché già dal prossimo anno verrà portata altrove, in un altro luogo nevralgico delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

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