A Cernusco sul Naviglio raccolta firme contro le nove palazzine nel terreno coltivato
Mobilitazione contro l'urbanizzazione del terreno. Presentate osservazioni anche da Cernusco in Comune e dall'Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio

Dopo la presentazione delle osservazioni contro il piano attuativo di via Cevedale, l'associazione Cernusco bene Comune ha organizzato una raccolta firme per fermare l'arrivo di nove palazzine in quello che di fatto è sempre stato un terreno coltivato.
Il piano di via Cevedale
Sorgeranno nove palazzine tutte da tre piani, eccezion fatta per due blocchi che invece saranno da quattro. In cambio di tale edificazione i costruttori realizzeranno a scomputo degli oneri di urbanizzazione (circa 2,5 milioni) una greenway che collegherà via Verdi (che sbucherà all’incrocio con la Sp121 immettendosi nella ciclabile per Carugate) a via Adua.
Nella parte est troveranno spazio anche un ampio prato fiorito e un’area cani. A ovest saranno realizzati invece un bosco e un campo agricolo di proprietà comunale, che entrerà nel patrimonio degli appezzamenti affittati ai privati tramite bando pubblico a prezzi agevolati. In generale Il complesso sarà dotato di verde e alberature anche nelle parti private.
Al centro, a dividere le due zone residenziali, ci sarà una piazza pubblica su cui sorgerà un edificio da trecento metri quadrati che gli operatori edificheranno e cederanno al Comune.
La petizione di Cernusco bene Comune
Così l'associazione motiva la raccolta firme:
Dopo l'approvazione del Piano Attuativo Cevedale - Bassano, la nostra associazione ha presentato una serie di osservazioni, con l'intento di fermare, o almeno modificare, il nuovo insediamento edilizio nell'area M1_3 in via Cevedale / Bassano. Le osservazioni erano sottoscritte da Bene Comune Cernusco, l'Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio nel Nord-Est milanese e da una decina di cittadini. Con questa petizione vogliamo raccogliere altre adesioni, perché solo se saremo in molti le osservazioni otterranno qualche risultato
L'adozione del P.A. è un passo avanzato nell'approvazione del nuovo insediamento, tuttavia una raccolta firme particolarmente numerosa può essere determinante per far cambiare orientamento all'Amministrazione: finché non viene rilasciato il permesso a costruire, nessun diritto edificatorio è definitivo e può essere revocato da chi amministra la città. Esiste ormai una giurisprudenza consolidata che conferma la revoca del diritto edificatorio senza necessità di corrispondere un indennizzo.
Per questo è importante firmare e diffondere questa petizione: dobbiamo essere in molti, moltissimi, per sperare di cambiare le cose.
Altre osservazioni contro il progetto
Anche l’associazione Cernusco in Comune e l'Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio Nord Est milanese hanno presentato osservazioni:
L’area agricola situata in via Cevedale_Bassano, finora simbolo di verde e natura, verrà presto trasformata in un nuovo complesso residenziale a causa di decisioni dettate dall’ingordigia di privati e dalla mancanza di visione da parte di chi amministra la città.
Questa scelta appare problematica non solo per la perdita di una preziosa area agricola, ma soprattutto per gli impatti già visibili che il cambiamento climatico sta avendo sull’intero territorio comunale.Negli ultimi anni Cernusco è stata colpita da fenomeni meteorologici sempre più estremi, con lunghi periodi di siccità alternati a piogge torrenziali.
L’area di via Cevedale con campi agricoli e verdi, notoriamente drenanti rispetto alle superfici cementificate, stanno assorbendo l’eccesso di acqua, ma cosa succederà con i nuovi edifici? La rete fognaria di Cernusco è già al limite della sua capacità di smaltimento e ulteriori cementificazioni peggiorerebbero la situazione, con alluvioni e disastri causati dall’incapacità dell’amministrazione comunale di gestire il territorio.Le conseguenze di decisioni prese senza una visione di lungo periodo, si ripercuotono sulla sicurezza e sul benessere dei cittadini.
E’ il momento di prendere scelte coraggiose: occorre un vero e proprio ripensamento del modello di sviluppo urbano, privilegiando soluzioni che proteggono il territorio e le risorse naturali e che siano in grado di far fronte a fenomeni meteorologici sempre più intensi.