A Cernusco sul Naviglio il dipinto di Cristo usato per la segnaletica stradale
Era uno dei pannelli realizzati da alcuni street artist nel 2015. Si è salvato solo quello di Gaetano Scirea
Non si sarà trattato della Gioconda e nemmeno del Cristo morto del Mantegna, però il Cristo realizzato dallo street artist di Vimodrone "Dep" certamente meritava ben altro trattamento. E' stato invece smembrato e utilizzato come pannello di appoggio per la segnaletica stradale. E' accaduto a Cernusco sul Naviglio e non potevano che sollevarsi le polemiche.
Un'opera d'arte distrutta
E' accaduto nei giorni scorsi e la cosa ha fatto infuriare gli artisti che, con "Dep" nel 2015 avevano realizzato il Cristo, ma anche altri personaggi su pannelli di legno, con i canoni della street art: Gaetano Scirea (l'unico che si è salvato), Gandhi e Dennis Brown.
Il sindaco, Ermanno Zacchetti, ha cercato di ricostruire la vicenda per capire come sia potuto accadere che gli operai comunali abbiano utilizzato come base per la segnaletica provvisoria un pannello di legno con un'opera d'arte.
Otto anni fa, nel giugno 2015, il Cag Labirinto coordinato allora da Nico Acampora, realizzó il progetto “Spray per artisti e non per teppisti“, un’azione per tracciare un solco tra un progetto artistico e le scritte che spesso vanno ad imbrattare muri di privati, ingressi di esercizi e luoghi pubblici.
Alcuni ragazzi lavorarono così su pannelli messi a disposizione dell’Amministrazione per esprimente valori universali dell’umanità come la non violenza, l’uguaglianza, l’importanza di uno sport sano e gentile, la tolleranza.
I pannelli vennero esposti in spazi pubblici all’aperto affinché l’efficacia del loro senso fosse ampia e dunque l’obiettivo di quella iniziativa venne pienamente raggiunto. Poi, nel 2018, il grande murales dedicato a Gaetano Scirea venne portato in Villa Greppi, nel mio ufficio, dove si trova ancora: per altro è anche una delle tappe dei percorsi degli studenti delle nostre scuole quando vengono in visita al Municipio per conoscere la storia e le storie della nostra città.
Perse le tracce
Ha poi proseguito nella ricostruzione:
Qualcuno ha scritto in questi giorni di un altro pannello posizionato in un edificio comunale: forse prima al Cag, forse poi alla Casa delle Arti, stiamo verificando.
Mi è stato riferito che le opere vennero esposte per un po' all'aperto, con il naturale deterioramento del supporto multistrato di legno su cui i murales erano stati realizzati.
In vari punti, alcuni si erano gonfiati e rovinati e non potevano più essere esposti: forse da qui l'equivoco e poi quello che è successo nei giorni scorsi.
Questo è quanto sono riuscito a ricostruire, da cui è comprensibile come sia ovviamente assente qualsiasi volontà da parte dell’Amministrazione di sminuire quella iniziativa o di non dare la giusta importanza ai murales.
Anzi. Poiché l’idealità è intatta così come i problemi degli imbrattamenti, il progetto è stato nel tempo aggiornato per le scuole, finanziato dal Comune e rilanciato, con lo stesso titolo “Spray per artisti e non per teppisti“: prima nel 2021 con un progetto dell’IC Rita Levi Montalcini, e poi quest’anno, sempre da parte dello stesso istituto, che lo sta realizzando in queste settimane sul muro della scala antincendio del plesso scolastico di via Don Milani come iniziativa prevista nel Piano di Diritto allo Studio.
(nella foto a destra il Cristo come era originariamente, a sinistra dopo il "riutilizzo creativo", come l'ha definito l'autore)
Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta della Martesana (con l'intervista a "Dep") in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 20 maggio 2023.