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Via libera al recupero ambientale dell’ex cava Santa Barbara: l’area torna alla natura

Un milione di euro "congelati" da quasi trent'anni finalmente saranno spesi per valorizzare un'area verde di Truccazzano

Via libera al recupero ambientale dell’ex cava Santa Barbara: l’area torna alla natura

Una svolta attesa da anni è finalmente arrivata: il Consiglio di gestione del Parco Adda Nord ha approvato il progetto esecutivo per l’intervento di recupero ambientale dell’ex cava di Santa Barbara ad Albignano, nel Comune di Truccazzano.

Un intervento atteso da trent’anni

L’area, la cui attività estrattiva è cessata da quasi trent’anni, versava in una situazione di generale degrado. L’iniziativa, un’importante compensazione ambientale dovuta ai lavori di quadruplicamento della tratta ferroviaria Pioltello-Treviglio (e successivamente interessata anche dalla realizzazione della Brebemi), era bloccata da parecchi anni.

Grazie all’interessamento del Parco Adda Nord e del Comune di Truccazzano, l’accordo originario, risalente al lontano 1997, è stato ripreso e ora si concretizza con l’approvazione del progetto.

Progetto finanziato da Rfi

L’intervento è interamente finanziato da Rete Ferroviaria Italiana. Il finanziamento, quale adempimento agli obblighi assunti tramite l’accordo di programma, ammonta a oltre un milione di euro che erano rimasti “congelati” da allora e che diventano ora operativi grazie all’interessamento del sindaco di Truccazzano Franco De Gregorio.

Questa cifra copre anche i costi per l’acquisizione delle aree non di proprietà dell’ente Parco.

Miglioramento naturalistico e biodiversità

Il recupero è indirizzato esclusivamente verso il miglioramento naturalistico del sito , trasformando l’area degradata in un ecosistema favorevole a flora e fauna di pregio.

Il Presidente del Parco, Giorgio Monti, ha commentato:

Il Parco con questo intervento interviene direttamente nel miglioramento di un ambito fortemente degradato interessato da infrastrutture impattanti.

Essere riusciti a riaprire un accordo di programma che dopo così tanto tempo rischiava di non essere rispettato significa non solo poter creare ecosistemi favorevoli a flora e fauna di pregio ma restituire alla comunità locale una porzione del proprio territorio altrimenti degradato.

I principali interventi previsti

Il progetto, basato su attenti sopralluoghi e rilievi faunistici e forestali , prevede:

  • Sistemazione ambientale: ripristino della recinzione perimetrale (mantenendo la permeabilità per la piccola fauna) e riprofilatura dei versanti instabili.
  • Ingegneria naturalistica: contenimento dell’erosione superficiale tramite presidi (palizzate, grate vive).
  • Flora e boschi: abbattimento selettivo di alberature morte o alloctone, mantenendo gli esemplari in buono stato. Saranno realizzati un impianto boschivo e fasce vegetazionali arboreo-arbustive ed erbacee (fascia tampone ecotonale).
  • Fauna e habitat: creazione di un sistema galleggiante ambientale (isole) per l’avifauna acquatica, strutture per favorire la nidificazione (avifauna forestale, chirotteri, ciconidi) e ripari per piccole specie faunistiche (insetti, roditori, rettili) e arnie.

Fruibilità limitata e didattica

La fruibilità pubblica dell’area sarà limitata, se non per specifiche funzioni didattiche. Saranno creati percorsi interni di manutenzione e un piccolo osservatorio naturalistico da utilizzare per visite didattiche , con fornitura e posa di pannelli informativi.

Con l’approvazione del progetto esecutivo, è seguito l’avvio del procedimento amministrativo per l’assegnazione dei lavori, segnando l’inizio imminente del recupero della ex cava Santa Barbara.