Volpi tassi e faine in Tangenziale FOTO - VIDEO
Le specie animali si sono adattate alla novità.
Volpi tassi e faine, in un video di prossima realizzazione viene mostrato come attraversano la Tangenziale est esterna.
Volpi tassi e faine in Tangenziale. Ecco come attraversano
È in fase di montaggio il «corto» naturalistico girato da Tangenziale Esterna SpA all’interno dei tunnel salva-fauna che diverse specie stanziali nel Quadrante dell'Area Metropolitana collegato da A58-TEEM utilizzano per spostarsi in tutta sicurezza da un lato all’altro dell’Autostrada. Video e scatti diffusi oggi dalla Concessionaria come anticipazione del documentario provano che volpi, donnole, tassi e faine hanno imparato a bypassare l’Arteria imboccando le 50 mini-gallerie scavate sotto il tracciato allo scopo di tutelare le specie da investimenti e gli automobilisti da possibili sinistri.
Le specie si sono adattate
L’adattamento alle trasformazioni dell'Hinterland indotte dalla realizzazione e dall’apertura dell’Autostrada (33 chilometri da Melegnano ad Agrate Brianza raccordati con A1 Milano-Napoli, A35-BreBeMi e A4 Torino-Trieste) ha consentito, dunque, alle specie di non percepire A58-TEEM come uno sbarramento. E, se gli esperti cui la Società ha affidato il monitoraggio ambientale post operam si aspettavano che animali assai reattivi tipo volpi, donnole e faine escogitassero in fretta la soluzione al problema posto dall'Arteria, ha sorpreso pure gli etologi la fruizione delle mini-gallerie da parte di quei circospetti dei tassi.
Un consumato attore
L’esemplare finito nelle foto-trappole pare, anzi, recitare da consumato attore davanti alle telecamere dotate di sensori a infrarossi passivi: le fissa, difatti, senza evidenziare alcun timore dimostrando di trovarsi più a suo agio all’interno del tunnel rispetto alla volpe, alla donnola e alla faina immortalati nel filmato.
Le telecamere
Andando nel dettaglio, le macchine da ripresa sono state installate in corrispondenza dei passaggi faunistici disseminati tra Milanese, Lodigiano e Brianza e mantenute in sede per un tempo di minimo sette giorni replicando il periodo di registrazione per tre volte con l’intento di massimizzare la raccolta di dati. Per verificare l’avvenuto spostamento delle specie attraverso le mini-gallerie, gli addetti al monitoraggio hanno privilegiato la funzione «video» delle telecamere e si sono premurati di impostare una durata di ripresa pari a dieci secondi ripristinabile in continuo con pausa di cinque secondi tra le sequenze.
La natura sa sempre sorprenderci. Lo spirito di adattamento della fauna è incredibile! Il ritorno di specie selvatiche è indice che non vi sia troppo inquinamento, ma l'avvicinarsi di essa ai centri abitati è anche segno che il cibo scarseggia e può essere è un pericolo per chi ha allevamenti di pollame.