Un quarto di secolo di amicizia, solidarietà e sorrisi. Lo giovedì 23 ottobre 2025, l’auditorium di Carugate si è riempito di musica, applausi e commozione per celebrare i 25 anni del Centro Ara, punto di riferimento per la socialità e il benessere degli over 50. Un momento di festa che ha unito generazioni e storie, raccontando il valore di una comunità che cresce insieme.
Dalle origini al presente: una “casa dell’anima”
Nato nel gennaio 2000 grazie a undici soci fondatori, tra cui Maria Rosa Gioffrè e Carlo Setti, il Centro Ara è diventato negli anni una vera “casa dell’anima”: un luogo dove ritrovarsi, ascoltarsi e condividere momenti di gioia e solidarietà. Oggi conta oltre 220 soci e una sede accogliente nell’Atrion, cuore pulsante di iniziative, balli, corsi, gite e serate conviviali.
Il nostro obiettivo – ha raccontato la presidentessa Gioffrè – è combattere la solitudine con la vicinanza e l’amicizia. Qui ogni persona trova un posto dove sentirsi parte di una famiglia.
Un grazie a chi rende possibile tutto questo
Durante la serata, il pubblico ha applaudito i volontari storici e i soci fondatori premiati con targhe celebrative, tra cui Leonardo Aurelio, ideatore del logo e del progetto originario messo in piedi grazie all’energia degli undici fondatori.
La presidente Gioffrè ha poi ringraziato l’attuale direttivo – Cinzia Montanelli, Sisto Agrella e Rosalia Bellavia – e le Amministrazioni che hanno sostenuto il Centro nel tempo.
Il saluto dell’Amministrazione
Il sindaco Luca Maggioni, accompagnato dagli assessori Pier Giorgio Comelli e Francesco Corrias, ha espresso gratitudine per l’impegno costante dell’associazione:
L’Ara è un punto di riferimento per la nostra città. Grazie a chi ogni giorno dedica tempo e passione per far crescere una comunità più unita e solidale.
Una festa di emozioni e nuovi inizi
Tra musica, balli e abbracci, la serata si è chiusa in un clima di gioia autentica.
Ci piace spargere granelli di felicità e portare sorrisi alla gente – ha concluso Gioffrè.
Venticinque anni racchiusi in una parola sola: insieme.
Perché il Centro Ara non è solo un luogo, ma una famiglia che continua a costruire legami, memoria e speranza.
