il caso

Soffocate col gas le nutrie di Lambrate

Vitadacani e Lav disponibili a collaborare per una sterilizzazione di massa.

Soffocate col gas le nutrie di Lambrate
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Catturate e poi soffocate con il gas le nutrie di Lambrate. Lo denunciano le associazioni Vitadacani e Lav, che rinnovano al Comune di Milano la disponibilità a collaborare a un piano di sterilizzazione. Gli animali potranno poi essere liberati o accolti in rifugi.

Nutrie catturate e uccise

Le due associazioni fanno sapere che negli ultimi giorni tanti cittadini hanno manifestato la loro indignazione inviando mail e telefonando agli Uffici comunali, dopo la decisione di eliminare i “castorini” rei dei danni al sottosuolo.

“Rinnoviamo al Comune di Milano la nostra disponibilità a collaborare per evitare che prosegua la cattura e lo sterminio con il gas delle nutrie che vivono, pacificamente, nel cimitero di Lambrate – si legge in un comunicato di Vitadacani – Gli animali, che da giorni vengono prelevati con gabbie-trappola e poi uccisi perché “colpevoli” di sporcare, scavare qualche cunicolo e mangiare i fiori, potranno essere sterilizzati e poi nuovamente liberati oppure accolti nei nostri rifugi”.

Sterilizzazioni di massa

E’ questa la proposta che Sara d’Angelo, presidente dell’associazione Vitadacani, e Stefano Azzolina, responsabile dell’area Maltrattamenti della sede Lav di Milano, hanno presentato al Comune di Milano, affinché sospenda il piano di cattura e uccisione messo in atto da una ditta specializzata e per il quale sono stati stanziati 21 mila euro.

“Delle alternative all’uccisione esistono – ha aggiunto Sara d’Angelo – La città di Torino sta attuando un progetto sperimentale di sterilizzazione delle nutrie, perché anche Milano non può fare una scelta etica e prendere in considerazione questa soluzione? La sterilizzazione, in poco tempo, porterebbe al contenimento e in seguito alla scomparsa della colonia di roditori ma senza usare metodi efferati e inaccettabili. Studi scientifici hanno dimostrato che l’uccisione non risolve il problema, in quanto nuove colonie tenderanno a insediarsi nello stesso posto”.

Un piano come a Torino

Lo scorso anno al Tavolo Città Metropolitana era stato presentato un progetto a supporto di un piano di sterilizzazione e una proposta analoga del 2017 era stata focalizzata proprio sul cimitero di Lambrate.

“Abbiamo proposto un progetto sperimentale per salvare le nutrie da un’uccisione non necessaria e perciò punita ex art. 544bis del codice penale – ha commentato Stefano Azzolina di Lav – Oltre che impropriamente legittimata facendo riferimento al piano regionale di eradicazione, visto che non ne rispetta le premesse (danni a colture, argini o specie di volatili da proteggere). E’ un intervento che trae principalmente origine dal desiderio di evitare la presenza di deiezioni e non esistono norme che autorizzino l’uccisione di animali per questo”.

L'intervento di Enpa

Sulla questione è intervenuto anche Ermanno Giudici, presidente di Enpa Milano.

“La cattura e l’abbattimento delle nutrie non è un’attività risolutiva, potendo raggiungere soltanto obiettivi di corto periodo, con grave sofferenza per gli animali e inutili spese per il Comune. Una volta catturati e uccisi questi animali altri ne arriveranno, in quanto il sito si presta al loro insediamento. Sarebbe stato pertanto sufficiente portare all’esterno gli animali e procedere alla chiusura dei varchi, come ad esempio le cancellate di ingresso, per evitare nuovi insediamenti.

Nell’invitare l’amministrazione comunale a un’immediata sospensione delle attività di cattura, chiediamo altresì un fermo intervento dei Garanti che non possono, per ruolo, avallare decisioni che causano sofferenza agli animali. Senza risolvere il problema e dando luogo a inutili sofferenze agli animali, con utilizzo dei fondi del Comune per azioni che non potranno essere risolutive.

Enpa Milano deve riscontrare, purtroppo, come molte volte le dichiarazioni di attenzione e sensibilità nei confronti degli animali, rese dall’amministrazione milanese, si infrangano contro lo scoglio dell’assoluta mancanza di confronto. Questa Amministrazione, infatti, non prevede nemmeno un tavolo istituzionale fra le parti per discutere delle problematiche di gestione delle questioni che riguardano gli animali nella nostra città.

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