Quando Pasta e fagioli fermò la guerra

Era il gennaio del 1918, 100 anni fa, la notte in cui un ragazzo di Orzinuovi mise in pausa la Prima guerra mondiale

Quando Pasta e fagioli fermò la guerra
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La storia di Gino Barronchelli è talmente bella da sembrare una leggenda, una favola da raccontare ai bambini per ricordare loro che il mondo non è così brutto, che oltre la violenza c’è sempre l’umanità e la fratellanza.

La tregua bresciana con pasta e fagioli

Era un ragazzo come tanti Gino, un giovane partito in guerra da Orzinuovi; nello zaino solo pasta, fagioli, pomodori, cotiche, aglio e cipolla. In una notte del gennaio del 1918 fame e freddo era più opprimenti del solito e lui decise di terminare le scorte dategli dalla mamma assieme ai suoi commilitoni, cucinando e dividendo con gli altri soldati la pasta e fagioli.

Oltre le divisioni

Il profumo si disperse nell’aria, oltre i confini delle trincee e un soldato austro-ungarico si avvicino agli italiani domandando cosa stessero mangiando.

Gino non ci pensò due volte

Così in quella notte di gennaio 100 uomini, metà da parte della trincea metà dall’altra, mangiarono insieme vicini fra loro e lontani dalle divisioni.

L'appuntamento a Segrate

Questa sera, sabato, al Circolino di Segrate, l'appuntamento è con il nipote, anche lui Gino, e la pasta e fagioli capace di fermare la guerra.

Approfondimento

Alla storia di Gino  la Gazzetta della Martesana ha dedicato due pagine nell’uscita del 20 gennaio.

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