Il caso

Oasi del Wwf minacciata da camionisti incivili, per protesta i volontari creano l'albero della vergogna

Stanchi di trovare nell'erba escrementi e bottiglie piene di urina, i membri del Wwf hanno deciso di realizzare un'"installazione artistica" nel parcheggio adiacente al sito ambientale.

Oasi del Wwf minacciata da camionisti incivili, per protesta i volontari creano l'albero della vergogna
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Oasi del Wwf minacciata da camionisti incivili, per protesta i volontari creano nel parcheggio antistante l'albero della vergogna. Il caso è scoppiato in questi giorni a Trezzo sull'Adda ed è stato portato alla luce dai volontari del Wwf.

Oasi del Wwf minacciata da camionisti incivili, per protesta a Trezzo sull'Adda spunta l'albero della vergogna

Stanchi di raccogliere rifiuti, escrementi e altri spiacevoli "ricordini" dai vicini all'interno di un'area verde che dovrebbe essere incontaminata, i volontari del Wwf che hanno in gestione l'Oasi della Fornace Di Trezzo sull'Adda, hanno deciso di mettere in scena una protesta artistica per manifestare contro il degrado. Nel parcheggio antistante l'area verde, i volontari hanno installato un albero addobbato con i rifiuti che abitualmente raccolgono all'interno del sito, gettati quotidianamente dai camionisti in sosta nell'area posta dietro al supermercato In'S.

La protesta

Lattine, sacchi ripieni di escrementi umani, ma anche bottiglie ricolme di urina. Sono solo alcuni dei "ricordini" che abitualmente i volontari trovano nell'erba dell'Oasi nei pressi della recinzione che divide il parcheggio dal sito naturalista. In passato hanno anche installato dei cestini dei rifiuti, ma a quanto pare le pratiche incivili sono proseguite imperterrite. E a un certo punto i volontari hanno deciso di dire basta e sono passati all'azione. Questo il commento di Fabio Colombi, portavoce della sezione del Wwf.

"L'albero della vergona è solo una provocazione. Siamo consapevoli che alla fine saremo ancora noi a raccogliere i rifiuti, come del resto avviene da diversi anni. Ci domandiamo come sia possibile che non venga  dislocato in loco almeno una serie di contenitori per la raccolta dei rifiuti, e non vi sia un bagno per i camionisti che arrivano al centro logistico da ogni dove. Enorme tristezza sul fatto che nulla cambia, dopo decenni di segnalazioni, a dire le stesse cose e mettere in evidenzia che la natura non può essere sempre umiliata. Dispiace inoltre che, al di la delle buone intenzioni, la stragrande maggioranza delle persone, ritiene l'impegno nella difesa della natura e dell'ambiente un perditempo. Ci auguriamo quindi che l'anno nuovo sia migliore del precedente; lo speriamo sempre, ma visto i risultati reali, dei rifiuti abbandonati, la speranza si spegne subito"

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