L’accusa | Ho perso il lavoro perché non ho servito in gelateria Salvini
Cristina Villani, ex assessore a Corsico, pubblica un post su Facebook, indirizzato a Matteo Salvini: “Sono la mamma della ragazza che serviva al banco della gelateria..." E inizia il finimondo social.
L’accusa| Ho perso il lavoro perché non ho servito in gelateria Matteo Salvini. Lo raccontano i colleghi di giornaledeinavigli.it
L’accusa| Ho perso il lavoro perché non ho servito in gelateria Matteo Salvini
Un gelato amaro, ha scherzato qualcuno. Dietro la battuta, c’è una storia iniziata come sfogo su Facebook di una mamma arrabbiata e finita a una battaglia (social) dove si sono alzate bandiere politiche. Quelle verdi, padane, pro Lega. Dall’altra parte, si sono schierati quelli che hanno preso di mira Matteo Salvini, accusato di aver “fatto una chiamata che ha portato la ragazza a perdere il lavoro”.
Iniziamo dal principio.
Cristina Villani, ex assessore a Corsico prima dello scioglimento della Giunta in seguito al “caso stocco”, pubblica un post su Facebook, indirizzato a Matteo Salvini: “Sono la mamma della ragazza che serviva al banco della gelateria dove si è recato il 20 marzo. La informo che a seguito della telefonata che lei ha fatto alla titolare del negozio, in quanto non soddisfatto del servizio, mia figlia ha perso il lavoro”. A questo punto iniziano le condivisioni, centinaia, del post, e le accuse di licenziamento ingiustificato per colpa del leader del Carroccio.
La versione della gelateria
Ma, formalmente, come ha spiegato poi la gelateria, Baci Sottozero di piazzale Siena a Milano, non c’è stato alcun licenziamento: “La ragazza se n’è andata, togliendosi la divisa”. Ed è vero, perché Nadia, 20 anni, tanti lavoretti alle spalle per potersi mantenere, non se l’è sentita di continuare in “un ambiente ostile, mi hanno messo in condizioni di andarmene, mi avrebbero licenziata comunque”. Il resto della storia qui