Il caso

La variante al Pgt fa litigare tra loro in aula anche gli architetti del Comune

A Cernusco sul Naviglio oggi, martedì 21 dicembre 2021, in aula si preannuncia la madre di tutte le battaglie.

La variante al Pgt fa litigare tra loro in aula anche gli architetti del Comune
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La variante al Pgt, il piano di governo del territorio, è pronta per il Consiglio comunale di Cernusco sul Naviglio di oggi martedì 21 dicembre 2021. E si prevede per tale occasione la madre di tutte le battaglie.

Una variante flash che va avanti da due anni

Il documento è quello nato per ampliare il centro sportivo di via Buonarroti e permettere la costruzione del nuovo campo da baseball. Ma all'interno c'è anche il nodo più spinoso, uno degli elementi che hanno spaccato l'alleanza tra Vivere Cernusco e Pd. Si tratta dell'edificazione in via Cevedale dove si è trovato un accordo con i costruttori per ridurre le volumetrie del 25% invece che del 15% previsto inizialmente, in cambio dell'eliminazione dell'edilizia convenzionata.

L'assessore alla partita Paolo Della Cagnoletta ha letto nella commissione Territorio di mercoledì 15 dicembre 2021 il contenuto della proposta di delibera che sarà sottoposta all'attenzione del Consiglio martedì, in particolare la parte che riguarda proprio tale lotto.

"L’Amministrazione sin dal suo insediamento è stata investita della preoccupazione espressa da molti cittadini, organizzazioni e forze politiche di contenere il consumo di suolo e mitigare gli effetti di previsioni di Pgt non più rispondenti alla diffusa sensibilità ambientale", recita il testo letto in aula.

"Non sorprende, dunque, che la città si sia dimostrata particolarmente attenta alla tematica del consumo di suolo, essendo venuto a maturazione, evidentemente, un processo culturale diffuso che ci rende molto orgogliosi di quanto fatto - ha proseguito - A fronte di questa esigenza di ulteriore mitigazione del consumo di suolo l’Amministrazione ha, dunque, approfondito le modalità utili a bilanciare tale interesse con quello conseguente alla vigenza di uno strumento urbanistico ormai in vigore da tempo. L’area certamente di maggiore impatto per il consumo di suolo di fatto gravante su una superficie fondiaria significativa è l’M1_3 che con i suoi 14.797,00. metri quadrati di superficie costituisce un fattore critico".

Tale criticità è stata messa in luce anche dalla Vas (la Valutazione ambientale strategica, ndr) redatta in sede di Pgt - ha concluso -  In particolare il Rapporto ambientale conclusivo evidenzia che per gli interventi di trasformazione residenziale più lontani dai nodi del servizio di trasporto pubblico su ferro va richiesto un maggiore sforzo di compensazione al fine di compensare le emissioni di CO2 additive e un maggiore sforzo di cessione esterne al fine di realizzare il corridoio ciclabile esterno della green way e consolidare nel tessuto urbanizzato le aree utili ad un collegamento leggero ( ciclabile e pedonale) con il sistema degli accessi dolci alla Mm2 e al sistema dei parchi".

"Queste considerazioni sono state fatte proprie in ampia parte dal Pgt che ha previsto più di 50.000 metri quadrati di cessione interna al campo M1_3, superando ampiamente la dotazione minima dei 120 metri quadrati per abitante, mentre è rimasto meno significativo l’apporto delle cessioni esterne - ha aggiunto - In questo quadro ci si è soffermati, dunque, sulla possibilità di modificare la destinazione d’uso originaria per consentire la riduzione della superficie e una maggiorazione delle cessioni esterne. La destinazione edilizia residenziale convenzionata, criticità attuali e nuovi strumenti normativi".

E' poi passato a spiegare l'esclusione dell'edilizia convenzionata.

"L’edilizia convenzionata è un modello d’intervento caratterizzato dall’esistenza di una convenzione tra la Pubblica amministrazione ed i soggetti che realizzano gli alloggi - ha letto - Emerge che, complice la rapida evoluzione delle condizioni socio economiche degli ultimi 30anni e del mercato immobiliare in termini di qualità del costruito, i vincoli dell’edilizia convenzionata risultano di facile dimostrazione per tanto vengono spesso disattesi ed elusi. A sostegno ulteriore di quanto sopra esposto si richiamano i recenti aggiornamenti normativi in materia di procedure di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà e per l’affrancazione dei vincoli delle convenzioni originarie".

"Per quanto sia sempre difficile generalizzare va evidenziato che l’esperienza cernuschese relativa all’edilizia convenzionata ha dimostrato negli anni che i vincoli imposti da accordi convenzionali a lungo termine per l’acquisizione degli alloggi da parte dei cittadini risulta una modalità di facilitazione all’acquisto di difficile attuazione - ha continuato - Da un lato vi è un’ampia platea di cittadini che con facilità arrivano da fuori città, acquisiscono rapidamente un titolo per avere il requisito soggettivo di domicilio e successivamente sollecitano la definizione dell’istanza senza rispettare le tempistiche di legge dell’istruttoria. Dall’altro per gli interventi più recenti non si è nemmeno riusciti a completare le graduatorie approvate".

"Va inoltre considerato che nel tempo sono state introdotte nell’ordinamento nuove forme di agevolazione finalizzate all’acquisizione di alloggi che meglio si adattano alla flessibilità del mercato immobiliare che caratterizza il contesto storico attuale quali il social housing e il cohousing - recita un passaggio determinante - Tali interventi sono caratterizzati da progetti di tipo sociale che hanno lo scopo di far nascere comunità e sviluppare l’integrazione mediante l’utilizzo di spazi e servizi comuni tra gli abitanti e che devono essere oggetto di specifica pianificazione rispetto alla quale l’Amministrazione intende operare mediante una ricognizione dell’intero territorio comunale e una pianificazione volta alla rigenerazione urbana e ambientale".

"Per le ragioni sopra esposte è stato, quindi, valutato dall’Amministrazione di limitare gli interventi di edilizia convenzionata oggi previsti dallo strumento urbanistico al fine da un lato di contenere i disagi riscontrati in passato nell’attuazione dei vincoli convenzionali, concentrarsi sulla pianificazione di nuove modalità di intervento a forte caratterizzazione pubblica (tipicamente oggetto anche di finanziamenti Pnrr, come noto) nel quadro di un aggiornamento delle previsioni del Piano dei Servizi in tema di edilizia residenziale pubblica e affine, avendo a mente di favorire l’accesso prevalente di giovani, ma con caratteristiche di maggior rigore quanto alla fruizione del beneficio di condizioni di maggior favore, con l’intento di evitare comportamenti elusivi se non addirittura speculativi, e, contemporaneamente, perseguire l’interesse pubblico del contenimento del consumo di suolo, individuando in prevalenza aree dismesse o, comunque, non eccessivamente lontane dai nodi di trasporto pubblico su ferro".

"In tale ottica è stata mantenuta la destinazione del comparto M2_3 (via Brescia, ndr), considerato che trattasi di area dismessa non comportante consumo di suolo, collocata su assi di accesso più prossimi alla metropolitana, il tutto, in ogni caso, in ulteriore riduzione dell'indice fondiario".

Queste sono le considerazioni politiche su cui i consiglieri saranno chiamati a votare martedì. Intanto però il documento è stato esaminato mercoledì 15 dicembre 2021 in commissione Territorio, dove i due architetti del Comune Marco Acquati e Alessandro Duca si sono azzuffati verbalmente su questioni tecniche.

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta della Martesana in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 18 dicembre 2021.

 

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