"Io e il Berlusconi editore", il racconto del giornalista Claudio Pollastri
Un racconto che viene dal cuore, preciso e ricco di sentimento, quello del giornalista Claudio Pollastri, che ha lavorato a tu per tu con il Cavaliere
"Io e il Berlusconi editore". Un racconto che viene dal cuore, preciso e ricco di sentimento, quello del giornalista Claudio Pollastri, che ha lavorato a tu per tu con il Cavaliere. Di ricordi di Silvio Berlusconi ne ha, sono tanti, dettagliati, di altri tempi. E iniziano proprio da Brugherio.
"La prima volta che l'ho visto? Metà degli anni '60 a Brugherio"
C'era un "signore" che sembrava arrivato da un'altra galassia, molto glamour, che all'Edilnord voleva formare una squadra di calcio.
Tra noi ragazzi di strada che giocavamo a pallone con due sassi o due pezzi di legno per fare le porte si era sparsa la voce che al Centro Edilnord, da poco inaugurato, c’era un tipo che stava facendo le selezioni per organizzare una squadra di calcio. Aveva addirittura un allenatore, soprannominato Fra’ Diavolo, e una divisa vera con magliette, calzoncini, calzettoni e scarpini. Un appuntamento con la gloria calcistica che non si poteva mancare. Non per me che a calcio sono sempre stato uno scarpone, come lo era, secondo quanto mi aveva confidato lui stesso, il presidente Sergio Mattarella, che divide il suo tiepido tifo tra il Palermo e l’Inter. M’interessava vedere da vicino (spinto forse inconsciamente dalla passione in nuce di farmi i fatti degli altri cioè il giornalista) come si comportava sul prato ben curato dell’Edilnord quel signore, che ai nostri occhi di baby-brianzoli ruspanti, sembrava un alieno venuto da un’altra galassia con l’abito glamour, il taglio di capelli very cool, attento a ogni particolare dei ragazzi che selezionava a uno a uno. Quel signore in completo doppio petto blue era Berlusconi.
ha raccontato Pollastri.
Il feeling con Brugherio, un legame che non si spezzerà mai
A Brugherio è iniziato tutto: la base del successo.
Che a Brugherio metteva le basi dei suoi successi fondanti come l’edilizia con il Centro Edilnord, una televisione via cavo come sistema di controllo interno di palazzi, negozi, asilo nido e chiesa. Un feeling con Brugherio, dove tutto era cominciato, rimasto sempre vivo. Confermato con un tocco di sorridente e romantica riconoscenza al momento di aprire la prima sede della neonata Forza Italia che veniva inaugurata in collegamento con Michele Santoro su Rai Tre proprio a Brugherio. Dove il Cavaliere è tornato nel 2016 per festeggiare con brindisi, sorrisi, aneddoti i cinquant’anni dall’inaugurazione promettendo di riaprire e riportare agli antichi fasti il mitico Sporting Club che aveva ospitato negli Anni Settanta Adriano Celentano e Romina Power.
Pollastri non è entrato nella squadra di calcio, ma in quella di Canale 5
Non un "asso" a calcio, ma per Pollastri un'altra squadra. Quella di Canale 5.
Conscio dei miei limiti di piede amaro, non avevo avuto nemmeno il coraggio di presentarmi alla selezione della sua squadra. Con l’abituale sorriso empatico mi aveva risposto "...nella squadra, alla fine, è entrato, in quella ben più prestigiosa di Canale 5...", quando abbiamo parlato di ricordi.
L'eleganza e il rispetto per il prossimo erano fondamentali.
Luglio 1985. Avevo esordito nella televisione del Biscione con un servizio in esterna. Faceva molto caldo e pensavo di essere sufficientemente elegante con la sola giacca. Registrata l’intervista ero tornato in sede che allora era al Palazzo dei Cigni di Milano 2. Il tempo di andare al bar ed ero stato richiamato per rifare l’intervista perché Berlusconi aveva notato che non indossavo la cravatta e per lui era un segno di rispetto entrare nelle case degli italiani vestiti in maniera elegante o almeno decorosa.
Quando il Milan è stato comprato da Berlusconi
Testimone di eventi e gesta del Cavaliere che hanno segnato la storia.
Nel dicembre dello stesso anno sono stato testimone di due eventi che hanno lasciato una traccia nel giornalismo e nel calcio. Stavo realizzando un’inchiesta che riguardava le mogli dei calciatori e verso le 10 di sera avevo incontrato in un hotel di piazza della Repubblica di Milano Giussy Farina presidente del Milan. Finita l’intervista ero partito per Udine per intervistare Zico. La mattina seguente mi aveva telefonato Guglielmo Zucconi, direttore del settimanale Monitor per il quale stavo realizzando il servizio dicendomi che l’intervista con Farina, che nel frattempo era scappato dall’Italia, veniva annullata perché il Milan era stato comprato da Berlusconi.
E di ricordi, ce ne sono ancora tanti.
Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta della Martesana in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc.