Il Consiglio comunale di Cernusco sul Naviglio vota per esporre la bandiera della Palestina in Municipio
Il testo proposto da Rita Zecchini (Sinistra per Cernusco) ha diviso la maggioranza: perplessità sulla possibilità che la norma permetta di dare seguito al contenuto del documento
La bandiera della Palestina fuori dal Municipio di Cernusco sul Naviglio. Così ha votato ieri sera, lunedì 22 luglio 2024, il Consiglio comunale. Anche se in realtà non è ancora chiaro se sarà possibile farlo.
La mozione: la bandiera della Palestina
La mozione e stata portata in aula dalla capogruppo della lista di minoranza Sinistra per Cernusco La città in Comune Rita Zecchini. Così recita:
La strage di civili a Gaza e in tutti i territori palestinesi continua portando il numero di morti alla soglia di 40mila persone e a quasi 90mila feriti, (drammatico il massacro del 13 luglio con più di 100 morti, incredibilmente giustificata con l’obiettivo di eliminare uno dei capi di Hamas), colpendo operatori e strutture umanitarie come il recente attacco vicino all’ufficio del Comitato internazionale della Croce Rossa nelle cui vicinanze avevano trovato rifugio centinaia di palestinesi;
è intollerabile la condizione in cui vive la popolazione palestinese sia a Gaza sia in Cisgiordania a causa delle morti quotidiane sotto i bombardamenti, in condizioni igieniche e sanitarie disumane in mancanza di cibo e acqua;
Considerata l’insufficienza di tutti i tentativi fatti e degli strumenti di pressione messi in campo finora dai governi per un cessate il fuoco duraturo preludio a una pace giusta;
Ritenendo che chi osservi passivamente il compiersi di questa immane tragedia dovrà risponderne moralmente di fronte alla storia e alle future generazioni;
Valutando che a questo punto solo l’allargamento della sensibilizzazione e mobilitazione delle persone del nostro e degli altri Paesi occidentali può spingere i governi a fare quanto necessario per fermare il crimine contro l’umanità in atto.
Ricordato che il Consiglio comunale di Cernusco sul naviglio dell’8 novembre 2023 ha approvato un ordine del giorno in cui si chiedeva tra le altre cose l’immediato cessate;
il Comune di Cernusco ha aderito al Coordinamento “La Pace in Comune” nel cui statuto tra gli altri punti è ribadito come la promozione della Pace debba essere uno strumento di risoluzione dei conflitti fondato sul rispetto dei diritti umani.
Il Consiglio comunale di Cernusco sul Naviglio impegna La Giunta comunale a esporre la bandiera palestinese sul Palazzo comunale in segno di solidarietà ad un popolo a cui vengono negati i diritti fondamentali oltre a quello di vivere in pace sulla propria Terra.
Consensi e dissensi bipartisan
La proposta ha diviso la maggioranza.
Favorevole su tutta la linea Miriam Galimberti (Pd) che ha ricordato le immani sofferenze del popolo palestinese e ha auspicato a una Palestina libera da un'occupazione che prosegue dal 1948.
Roberto Codazzi (Cernusco Possibile) si è dichiarato favorevole, ma ha anche ricordato le altre tragedie umanitarie e gli altri popoli minacciati, come quello curdo, che ora appare più tranquillo, ma che negli ultimi decenni è stato fortemente sotto pressione. Inoltre ha invitato a non confondere i popoli con i loro governanti.
"I palestinesi non sono Hamas. Gli israeliani non sono Netanyahu"
Perplesso invece Pietro Riva (Tutti per Cernusco) che ha sì condiviso il dolore e il senso di impotenza di fronte a quella che appare un'immane tragedia, ma non riteneva equo esporre la bandiera di una parte sola.
Lo ha subito attaccato il suo compagno di lista Claudio Gargantini (gruppo misto):
La nostra società è fatta di simboli. La bandiera della Palestina deve essere posta insieme a quella della pace, per dire che non la esponiamo come contrapposizione, ma in segno di speranza.
Chi si astiene o vota contro non si accorge che sta andando contro il flusso della storia.
Anche Enzo Scigliano (Gruppo misto) si è detto d'accordo.
Eleonora Fiorillo (Pd) ha chiesto di aggiungere al testo l'invito al Parlamento di riconoscere lo Stato di Palestina.
Zecchini si è detta favorevole a integrare la mozione sia con quest'ultima indicazione, sia con quella relativa alla bandiera della pace (cosa poi avvenuta)
La questione normativa
Dalla minoranza si è detta favorevole Erica Spinelli (Vivere Cernusco).
D'accordo con lei il suo capogruppo Giordano Marchetti che però ha sollevato qualche perplessità a livello normativo
Credo che non si possano esporre bandiere sul Municipio che non siano quelle istituzionali
Pietro Melzi (Pd) ha condiviso tali dubbi, meglio esplicitati dal suo compagni di partito Carlo Assi, che ha citato una risposta che ha trovato sulle Faq del ministero dell'Interno:
Si possono esporre negli edifici pubblici bandiere di partito o di associazioni o di movimenti o bandiere della pace, ecc.?
No, perché negli edifici pubblici possono essere esposte soltanto le bandiere pubbliche istituzionali. Ciò per rispettare il carattere di "neutralità" delle sedi istituzionali, che costituisce sacro principio democratico
Così è stata chiamata in causa la segretaria generale Francesca Saragò che si è riservata una verifica approfondita, lasciando però che la mozione fosse approvata. Qualora riscontrerà difformità con la normativa vigente, ne darà indicazione alla Giunta che quindi non darà seguito alla mozione.
La votazione
Alla fine hanno votato a favore
- Roberto Codazzi (Cernusco Possibile)
- Lorenzo Patrucco (Cernusco Possibile),
- Giacomo Cavalletti (Cernusco Possibile)
- Miriam Galimberti (Pd)
- Eleonora Fiorillo (Pd)
- Claudio Gargantini (gruppo misto)
- Enzo Scigliano (gruppo misto)
- Rita Zecchini (Sinistra per Cernusco)
- Giordano Marchetti (Vivere Cernusco)
- Erica Spinelli (Vivere Cernusco)
Si sono astenuti
- Gaetano Romano (Pd),
- Daniele Pozzi (presidente del Consiglio comunale)
Hanno votato contro:
- Maura Cedri (Tutti per Cernusco)
- Pietro Riva (Tutto per Cernusco)
- Daniele Mandrini (Pd)
- Carlo Assi (Pd)
- Pietro Melzi (Pd)
- Carlo Revolti (Forza Italia)
- Lorenzo Gaviraghi (Cernusco al Centro)
Così Revolti a seduta chiusa ha motivato il suo voto:
Vorrei sottolineare che la neutralità delle sedi istituzionali deve sempre essere garantita proprio per evitare che si entri con faziosità in vicende complesse e delicate come quelle mediorientali e affinché non sembri che si offra la propria solidarietà solo a una parte delle vittime del conflitto in corso.
D'accordo piuttosto su altre iniziative che facilitano il sostegno alle popolazioni civili coinvolte dalla guerra e per la pace.