Lettera aperta

"Dobbiamo essere uniti", la lettera aperta ai sindaci di centrosinistra verso le Regionali

Il sindaco di Segrate ha voluto dire la sua, chiedendo però un'unità del centro sinistra

"Dobbiamo essere uniti", la lettera aperta ai sindaci di centrosinistra verso le Regionali
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"La Lombardia e i lombardi hanno bisogno di noi". E' con questo appello che il sindaco di Segrate, Paolo Micheli, si è rivolto ai colleghi di centrosinistra, esortandoli a essere tutti compatti in vista delle elezioni di febbraio. Che stia aprendo la pista per candidarsi alle Regionali?

"Dobbiamo scendere in campo per non assistere alla partita dalle panchine"

Una lettera aperta dove parla ai suoi colleghi e li esorta a ricompattare il centrosinistra: "La Lombardia ha bisogno di noi".

Un segnale chiaro per lavorare insieme e in un'unica direzione, azione decisa e doverosa, specialmente dopo le ultime politiche, così ha detto.

"Questa volta non possiamo assistere alla partita dalla panchina delle riserve, ma dobbiamo entrare in campo perché perdere per un autogol non fa piacere, ma uscire dal campo sconfitti due volte di fila giocando male e solo in difesa fa arrabbiare - si legge nella missiva - Le destre hanno vinto le elezioni politiche perché il centrosinistra si è presentato in campo senza un vero mister, con tanti “veneziani” che i frequentatori del campetto sotto casa conoscono bene perché sono quelli che giocano da soli senza mai passare il pallone ai compagni. Con una tattica diversa sarebbe comunque andata così? Non credo. Al Senato la squadra di centrosinistra unita avrebbe potuto fare il pieno di gol nei seggi del maggioritario dove il centrodestra ha raccolto meno del 40% (33% in Campania, 35% in Sicilia, 36% in Basilicata, 38% in Toscana e in Emilia Romagna)".

Il prossimo febbraio si vota

"Il prossimo febbraio si vota per rinnovare il governo della Lombardia - ha continuato Micheli - Come sappiamo la contesa Fontana-Moratti sta spaccando il centrodestra. Né il presidente né l’ex vicepresidente dimissionaria sono disponibili a un passo indietro e un'intesa imposta da Roma è ormai improbabile e comporterebbe comunque un sensibile calo di consensi. Com’è la Lombardia oggi? È la Regione più inquinata d’Europa con drammatici impatti negativi sulla nostra salute e su quella dei nostri genitori e figli. È il risultato di una costante inerzia e di una mancanza di regia. Un vuoto di idee e di programmazione molto evidente agli occhi di centinaia di migliaia di pendolari lombardi che ogni giorno usano il trasporto pubblico regionale in condizioni indegne per la famosa locomotiva d’Italia: reti insufficienti, continui ritardi, frequenze ridotte, sporcizia dei convogli e assurdità come le limitazioni al trasporto delle biciclette".

Gli attacchi alla Lega e al Centrodestra

Non si è risparmiato alcuni attacchi alla compagine avversaria.

"Davvero vogliamo che venga premiato ancora questo governo lombardo che in pandemia espresse le incertezze e gli strafalcioni di Gallera e le vicende familiari di Fontana? Che non riesce a programmare il ricambio generazionale dei medici di famiglia e che continua a premiare la sanità dei privati? Che sulla sostenibilità ambientale e la salvaguardia del territorio è rimasta indietro anni luce rispetto ad aree europee simili? Dov’è finito l’orgoglio lombardo di “pontidiana” memoria?
Prima di diventare sindaco di Segrate nel 2015 sono stato per due anni consigliere regionale nella lista Patto Civico con Ambrosoli e ho toccato da vicino la supponenza del centrodestra lombardo che dal 1994 ( dal 1994!) gestisce incontrastato la nostra regione, attribuendo incarichi di ogni tipo più per vicinanza politica e familiarità che guardando alle competenze, rinunciando a investire sul futuro e sulle prossime generazioni. E' il momento quindi di agire insieme per evitare che tutto questo continui".

L'invito aperto ai colleghi

"Ti invito a raccontare ai tuoi cittadini e a chi ti segue com’è la Regione che vedi oggi e come invece la vorresti vedere, facendo sentire la tua voce sui social e sulla stampa e anche facendo pressione sui referenti locali e regionali del centro e del centrosinistra lombardo - ha proseguito Micheli -  Facciamoci sentire! Noi sindaci siamo spesso espressione di coalizioni molto ampie e anche per questo siamo stati premiati e ripremiati dai cittadini vincendo le nostre elezioni. Chi conosce meglio di noi le loro aspettative? Le Regionali del 2023 si vincono così: presentandoci uniti e compatti con idee, coraggio e la nostra voglia di fare. Non è solo una questione di numeri! È una dimostrazione di maturità politica e di voglia di ricercare ciò che unisce, a partire dai temi che devono tornare al centro delle politiche regionali dopo 28 anni di sbandamento.  Una vittoria del centrosinistra in Lombardia segnerebbe l'inizio di una nuova storia di buona amministrazione, rispettosa dei diritti e delle identità, mai insensibile ai valori che stanno alla base della nostra Costituzione".

 

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