Autobus dirottato: chiesti 24 anni di carcere per Ousseynou Sy
I fatti tra Peschiera Borromeo e San Donato nel 2019. Cambiata la richiesta di imputazione: da sequestro di persona a terrorismo.
Ventiquattro anni di carcere. E' la richiesta presentata oggi, mercoledì 8 luglio 2020, da parte del pm di Milano, Luca Poniz nei confronti di Ousseynou Sy, autista di origini senegalesi, che il 20 marzo 2019, dirottò, tenne in ostaggio e poi diede alle fiamme un bus con 50 bambini, due insegnanti e una bidella tra Peschiera Borromeo e San Donato Milanese, fortunatamente senza provocare vittime. Cambia anche il capo di imputazione, che passa da sequestro di persona semplice a sequestro di persona ai fini di eversione o terroristici.
Autobus dirottato, chiesti 24 anni per l'autista
Nell'aula bunker era presente anche l'imputato, che ha ascoltato la richiesta del pubblico ministero dando le spalle al magistrato e ai giudici della Corte. In aula nche il responsabile dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili. L'uomo ha chiesto di rendere spontanee dichiarazioni durante una delle prossime udienze, prima della camera di consiglio. La sentenza potrebbe arrivare già la prossima settimana.
Il commento
Sulla vicenda è intervenuto anche l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato:
“Le spalle ‘date’ al magistrato e ai giudici della Corte non sono altro che l’ennesima dimostrazione, da parte di questo senegalese, di spregio nei confronti delle autorità e del Paese che lo ospita, che gli ha dato un lavoro e nel quale si è fatto una famiglia. Non dimenticheremo mai il terrore nelle voci registrate durante le telefonate fatte ai carabinieri dai ragazzini a bordo dell’autobus, come non dimenticheremo mai le grida che hanno accompagnato la loro fuga dal mezzo in fiamme. Per quanto mi riguarda, per aver cercato di bruciare vivi una cinquantina di alunni con i loro accompagnatori, meritava l’ergastolo. Forse non è quello che ci si aspettava, ma è comunque positiva la richiesta del Pm di Milano Poniz : 24 anni che mi auguro vengano confermati dal giudice senza ulteriori sconti. Come ha dimostrato la perizia psichiatrica alla fine del mese scorso, l’uomo era ben consapevole di quello che stava cercando di fare: una strage! Infine spero che, una volta scontata la pena, sempre senza riduzioni, a Sy venga revocata la cittadinanza e venga rispedito in Senegal”.