Il saluto di Pozzo a Graziano Fossi, suo pilastro culturale
Scomparso improvvisamente dopo un malore, Fossi era volontario dell'oratorio, membro della Lumen Gentium e regista degli Amici del teatro
Pozzo d'Adda ha detto addio a Graziano Fossi, scomparso sabato a causa di un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo, e oggi sono in tanti a ricordarlo. Non soltanto alla Lumen Gentium, l'associazione culturale di cui era membro attivo, ma anche in oratorio e tra gli Amici del teatro.
Graziano Fossi, un uomo di cultura
Graziano Fossi viveva in paese dai primi anni duemila. Originario della Toscana, lavorava come giornalista d'agenzia, ma ha dedicato gran parte dei suoi ultimi anni di vita non soltanto al lavoro, ma anche alla comunità pozzese. Era infatti membro del Direttivo della Lumen Gentium, volontario dell'oratorio, tra gli organizzatori del torneo di calcio a sette che si svolge annualmente in parrocchia e regista della compagnia Amici del teatro. "Era un uomo sorridente e affabile - ha ricordato don Fabio Coppini - E anche se io posso considerarmi l'ultimo arrivato, l'avevo conosciuto subito. Non si poteva fare altrimenti, anche perché era sempre disponibile a dare una mano".
"Uomo brillante e di cultura"
Fossi ha coltivato per tutta la vita la passione per la comunicazione sia per il suo lavoro da giornalista sia nella vita associativa. "Graziano oltre a essere un amico era una persona brillante, che sapeva parlare al pubblico senza mai annoiarlo", ha sottolineato Gianluca di Castri, presidente della Lumen Gentium, insieme al quale Fossi ha organizzato numerosi appuntamenti culturali. "Ci ha lasciato un patrimonio di idee che speriamo di essere in credo di sviluppare", ha concluso.
In aiuto al teatro
Fossi due anni fa aveva anche detto di sì alla proposta degli Amici del teatro, la compagnia dialettale pozzese, rimasta improvvisamente senza regista. "Anche in questa esperienza si era impegnato subito al massimo", ha raccontato l'amico Franco Ronchi. Il 25 aprile si sarebbe dovuta tenere la prima di "Fortunna e danèe... hinn semper dispiasèe", ma l'emergenza Covid aveva bloccato tutto.
Nella Gazzetta dell'Adda
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