Test sierologici, i sindaci: "Da fare anche a Milano e Città metropolitana"
Le cinque richieste presentate dai sindaci.

Da martedì 21 aprile 2020 la Regione ha annunciato l'avvio dei test sierologici su personale sanitario e cittadini che si apprestano a tornare al lavoro nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi. Nonostante a Milano la curva dei contagi fatichi più che altrove a rallentare, la Città metropolitana è stata esclusa. E i sindaci sono sulle barricate.
Test sierologici, l'appello dei sindaci
Sono già 52 i primi cittadini che oggi hanno sottoscritto un appello per chiedere al presidente della Regione Attilio Fontana una procedura chiara e organica sui test sierologici.
Si tratta di test utili per capire quali persone possano essere immunizzate nei confronti del Covid-19 e, se effettuati massicciamente, per comprendere quale possa essere stata la reale incidenza dell’epidemia sulla popolazione. Una strategia diagnostica che è complementare ai tamponi, ma non li sostituisce, come si sottolinea nella missiva.
Le richieste
Cinque le richieste effettuate dai borgomastri:
Comunicare ai Comuni quanti tamponi sono stati effettuati sui propri abitanti
Definire una nuova strategia complessiva di intervento a livello regionale che tenga conto delle modalità con cui devono essere effettuati i test sierologici e che consideri i tamponi uno strumento complementare
Sviluppare lo scenario su tutto il territorio lombardo, includendo la Città Metropolitana di Milano che sin qui è risultata esclusa
Istituire una cabina di regia regionale affinché si impieghino criteri omogenei, a partire dalla scelta di test affidabili e comparabili tra loro
Individuare un campione della popolazione altamente significativo, provincia per provincia, su cui effettuare i test