Coronavirus

Tra dieci giorni pronta una nuova struttura di Terapia intensiva al San Raffaele

Il quotidiano punto della situazione da parte dell'Amministrazione regionale. L'annuncio dell'assessore Gallera.

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Tra dieci giorni all'ospedale San Raffaele sarà pronta una tensostruttura con 14 nuovi posti letto per Terapia intensiva. E' l'annuncio dell'assessore regionale alla Salute Giulio Gallera dato durante la conferenza stampa di oggi, sabato 14 marzo 2020 a Palazzo Lombardia.

"Quattordici posti in terapia intensiva"

"E' un'iniziativa assunta dall'ospedale - ha spiegato l'amministratore nel quotidiano incontro con la stampa - All'interno dell'area allestiranno una tensostruttura. Sarà tutto a loro spese: hanno acquistato macchinari, letti e quant'altro e potranno garantire quattordici posti. Dovrebbe essere pronto tra una decina di giorni. Quando me lo hanno annunciato qualche giorno fa mi hanno spiegato che sarebbero stati operativi in due settimane".

L'ospedale nei padiglioni della fiera

Un argomento caldo della giornata è stato quello dell'allestimento di un ospedale da almeno 500 posti sempre di Terapia intensiva nei padiglioni della fiera.  Un'opzione che ha incontrato l'insormontabile ostacolo dei macchinari. "La Protezione civile ci ha ribadito al momento l'impossibilità di trovare i respiratori necessari - ha spiegato il presidente Attilio Fontana - Li stiamo cercando anche altrove e abbiamo preso contatti con aziende per vedere se riusciamo a procurarceli per altre vie in tempi brevi". Gallera ha aggiunto che l'opzione Fiera sarebbe l'ideale in quanto la concentrazione dei casi più gravi in un solo luogo consentirebbe la razionalizzazione del personale specializzato. "Le figure che si sono fatte avanti ci sono, ma non sono adatte per la Terapia intensiva - ha spiegato - Possono essere impiegate per gli altri settori, concentrando gli altri in un solo luogo".

Piano B

In alternativa gli amministratori hanno spiegato di stare esplorando ogni possibilità per utilizzare gli spazi non utilizzati degli ospedali esistenti, anche quelli vecchi non più utilizzati a Milano, Monza, Pavia. In questo modo si potrebbe arrivare a una disponibilità di ulteriori 90 o anche 130 posti.

Questione mascherine

Mentre la conferenza era in corso è giunta la disponibilità di un'azienda  di donare 14mila mascherine che aveva in magazzino di tipo Fp1 e Fp2. Durante l'incontro con la stampa è emersa infatti la polemica sulla consegna da parte della protezione civile di mascherine swift, inadatte al personale medico. "Le abbiamo ritirate - ha detto Gallera - Siamo lombardi e non buttiamo via nulla. Possono andare bene per i volontari che consegnano estemporaneamente la spesa agli anziani. Non a medici e infermieri". In Lombardia ci sono tre aziende che producono mascherine, una a Bresso.

I dati

"Numeri evidenziano una crescita della diffusione del contagio, costante. Dati giorno per giorno comunque sono legati a laboratori e tempi, valutazione va fatta settimanalmente. No grande ascesa ma essere costanti porta a un grande afflusso di persone. I letti a disposizione in terapia intensiva sono circa 1100 in Lombardia, continuiamo ad aggiungerne a disposizione dei pazienti COVID-19. Complessivamente in terapie intensive trattati 1064 pazienti e dimessi 149, e deceduti 145. Stiamo già sperimentando e lunedì definiremo progetto per il medicinale per l’artrosi, e riscontri che riceviamo sono positivi: il nostro collega Mattinzoli sta molto meglio grazie a questo farmaco. Non è un dato scientifico ma è una bellissima notizia che siamo contenti di dare."

Il personale

"Continua la corsa contro il tempo con grande determinazione dalle nostre strutture per posti e personale - ha proseguito - Stiamo lavorando per svuotare gli ospedali con maggiore pressione, la rete si è messa in moto in maniera efficace, in soli due giorni 91 pazienti trasferiti in strutture ospedaliere e 81 che stavano meglio in strutture socio sanitarie. Sul reclutamento personale: sono arrivate 1600 domande, bellissimo segnale. Valutate 692. E’ chiaro che oggi abbiamo bisogno di persone che entrano a lavorare in una situazione complicata per la Regione, e va sottolineato. La Lombardia e la storia glie ne sarà profondamente grata. 68 medici di cui 3 anestesisti, 137 specializzandi, 74 medici laureati, 323 infermieri. Questi già destinati alle varie Asst. Grazie al lavoro dell’assessore Davide Caparini, nel decreto legge ci sarà possibilità di reclutare personale dall’estero, senza lungaggini per l’equipollenza. Servono le competenze di tutti per vincere questa battaglia. Ogni giorno è sempre più complicato e difficile, sistema sta reagendo con tutte le sue capacità. Non so in quale stato Europeo sarebbe stato possibile fare tanto e trasferire 172 pazienti in 24 ore”.

L'aggiornamento

La Lombardia resta dunque la regione più colpita quanto a numero di casi e decessi. Superata la criticità nel Lodigiano ora le province più colpite, dopo quella di Bergamo che rimane il focolaio più consistente, sono quelle di Brescia e e del Cremasco.

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