Mamma premiata come simbolo di speranza
La donna sta portando avanti un progetto che mette a confronto vittime e detenuti.
Ha perso un figlio in un incidente stradale. Ma quella vicenda, che l'ha profondamente segnata, ha fatto nascere progetti dedicati al prossimo e al riscatto. Elisabetta Cipollone ha ricevuto la scorsa settimana un riconoscimento per le proprie attività.
Premiata a Taranto
Lei è una vittima riuscita a lasciare andare la voglia di vendetta per cercare di aiutare altri a riscattarsi. Il figlio di Elisabetta Cipollone, Andrea De Nando, era rimasto investito e ucciso da un’auto il 29 gennaio 2011, all’incrocio tra le vie 2 Giugno e Monti, a soli 15 anni. "Ero piena di rabbia - ha raccontato - Avere a che fare con chi ha compiuto dei reati è stato un modo per buttare fuori il mio rancore e accorgermi che dietro alle sbarre ci sono dolore e disperazione, in particolare quando le persone diventano consapevoli del male arrecato".
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Il progetto Sicomoro
La donna, residente a Peschiera Borromeo, è tra le promotrici del progetto Sicomoro che favorisce l'incontro tra detenuti e vittime per ricostruire una giustizia riparativa. E per questo è stata premiata a Taranto durante la 22esima edizione del Magna Grecia awards per il suo contributo nella sezione “Speranza”.
Tutti i dettagli, la storia della peschierese e i risultati del progetto sul numero della Gazzetta della Martesana in edicola e online da sabato 25 maggio 2019.