25 Aprile, sindaco contestato a Cologno Monzese: "Fai suonare Bella ciao!"
Le contrapposizioni politiche sono emerse alla fine del corteo per la Liberazione. Proteste per la mancata esecuzione (a Cologno, ma c'è stata a San Maurizio) del canto partigiano.
25 Aprile, sindaco contestato a Cologno Monzese dagli avversari politici. Si è tenuta questa mattina la tradizionale cerimonia per l'anniversario della Liberazione davanti a Villa Casati, con il corteo per le vie del centro.
sindaco contestato al 25 aprile a cologno monzese anpi
Sindaco contestato
La manifestazione si è svolta regolarmente, ma nella conclusione si sono concentrate le tensioni tra fazioni politiche opposte. Così il primo cittadino leghista Angelo Rocchi è stato interrotto da Giovanni Cocciro (Pd), intervenuto tra i partecipanti al corteo. "Fai suonare Oh bella ciao", lo ha incalzato.
"Oh bella ciao!"
Sia il sindaco, sia un membro della banda di Cologno monzese, hanno risposto che era stato già eseguito a San Maurizio, dove si era tenuta una prima cerimonia. Le proteste sono continuate e anzi, quando Rocchi ha congedato tutti ringraziando gli intervenuti, le sue parole sono state coperte dai manifestanti che hanno intonato la canzone divenuta simbolo della Resistenza.
Fuori i fascisti dal Consiglio comunale
Durante gli interventi del presidente locale dell'Anpi, Antonio Manicone, e di quello provinciale, Claudio Carotti, diversi hanno alzato la voce contro il consigliere comunale, Lorenzo Corradini (assente nell'occasione), esponente di Casa Pound: "Fuori i fascisti dal Consiglio", urlavano.
L'intervento del sindaco
Angelo Rocchi nel suo discorso ha ricordato come l'anniversario della Liberazione rischi di diventare per le nuove generazioni un semplice giorno di festa. "Ma la libertà non va data mai per scontata - ha detto - Ci sono stati tempi in cui erano richiesti gesti coraggiosi di eroismo e altruismo. Noi dobbiamo difenderla, riconquistandola ogni giorno".
Quello del presidente dell'Anpi
Più articolato è stato l'intervento di Manicone, che ha guardato al presente con apprensione e allarme rispetto ai segnali che si percepiscono da cronaca e politica. "Gli episodi che ancora oggi si ripetono non sono folclore, ma contengono i germi di una mentalità di sopraffazione che partendo da problemi reali cerca di sfruttare le paure per instillare nelle persone odio e rancore - ha detto - Ecco perché occorre che, pur nella divisione e contrapposizione politica, i valori di questa giornata vadano salvaguardati. Valori che hanno trovato nella Costituzione i principi su cui costruire una società democratica".
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