Sostegno ai disabili gravi e alle loro famiglie | Il governatore risponde

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Sostegno ai disabili gravi e alle loro famiglie | Il governatore risponde
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Rubrica “Il governatore risponde”: per inviare le vostre domande al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana scrivete a ilgovernatorerisponde@netweek.it.

La domanda di questa settimana

Gentile presidente, sono la mamma di un ragazzo disabile, non autosufficiente, e fino allo scorso anno potevo contare sul sostegno economico della misura B1. Quest’anno non ho ben capito come stanno le cose, c’è chi dice che la Regione abbia deciso di attuare dei tagli sull’assistenza, ma mi auguro che non sia vero perché se così fosse per me e per tutti i genitori nella mia situazione sarebbe un grandissimo problema. Potrebbe per cortesia rassicurarmi? Grazie.
Giuliana – Treviglio

Il governatore risponde

Cara Giuliana, come ho già avuto modo di ribadire, anche su queste colonne, io e la mia Giunta abbiamo un’attenzione particolare per le categorie più fragili della nostra società. Proprio per cercare di venire incontro ancora più efficacemente alle esigenze delle famiglie che si trovano nella sua condizione, la scorsa settimana abbiamo deliberato, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali, Abitative e Disabilità Stefano Bolognini, il Programma operativo a favore di persone con grave o gravissima disabilità e anziani non autosufficienti, a cui destiniamo oltre 83 milioni di euro, 71 dei quali dal Fondo nazionale per le non autosufficienze e 12,6 milioni aggiuntivi da parte di Regione Lombardia, suddivisi nelle Misure B1 (disabilità gravissima) e B2 (disabili gravi o anziani non autosufficienti). Le Aziende socio-sanitarie territoriali (Asst) con le Agenzie di tutela della salute (Ats) sono il riferimento per le persone che rientrano nella condizione disabilità gravissima (B1) mentre gli Ambiti territoriali o i Comuni sono i punti di accesso per i disabili gravi o gli anziani non autosufficienti (B2). Di queste due Misure l’anno scorso hanno beneficiato oltre 17mila cittadini lombardi, quasi 7mila dei quali gravissimi, un dato stimato in aumento almeno del 10% anche per questa annualità.
La nuova Misura B1 rappresenta un’evoluzione rispetto al precedente modello, che prevedeva un buono mensile di 1.000 euro attribuito in modo indifferenziato a chi ne aveva diritto. Ora i tipi di intervento sono due: uno indirizzato a chi è totalmente assistito al domicilio, con l’erogazione di un “buono” mensile di massimo 1.100 euro, cui si può aggiungere un “voucher” mensile per gli adulti fino a 360 euro e per i minori fino a 500 euro; l’altro si rivolge al disabile che frequenta un servizio educativo o scolastico, oppure che è inserito in un Centro diurno per massimo 14 ore, e prevede un “buono” mensile di 600 euro come riconoscimento del carico assistenziale per la famiglia, cui si aggiunge un voucher mensile fino a 360 euro per gli adulti e fino a massimo 500 euro per i minori. La finalità di questa Misura è la promozione del maggiore benessere e della qualità della vita di queste persone in un contesto più ampio di inclusione sociale e di socializzazione. Con un’importante novità per i minori, che ora verranno sostenuti attraverso il “voucher”, con interventi socio-sanitari e di supporto socio-educativo.
Per situazioni di particolare intensità, che necessitano cioè di un’assistenza continua e di un monitoraggio sulle 24 ore, come per le persone ventiloassistite almeno 16 ore al giorno o con nutrizione parenterale, abbiamo introdotto inoltre un nuovo percorso, al quale il nucleo familiare può aderire. Riconosceremo un sostegno complessivo mensile di 1.900 euro, suddivisi tra un “buono” mensile di 500 euro alla famiglia e un “voucher” mensile fino a 1.400 euro per l’acquisto di massimo 20 ore settimanali di prestazioni assistenziali al domicilio, a integrazione di quelle che già eventualmente si ricevono dai servizi di assistenza domiciliare e in base al progetto individuale. Tutto ciò in alternativa a quanto previsto dalla Misura B1. Un’offerta sperimentale, che incide in modo rilevante a supporto dell’assistenza alla persona, in modo da sollevare la famiglia dal carico di cura.
Per disabili gravi e anziani non autosufficienti che si rivolgeranno agli Ambiti territoriali o ai Comuni, abbiamo confermato il sostegno alla famiglia che assiste direttamente la persona fragile oppure si avvale di qualcuno che sia assunto regolarmente. Permane infine l’attenzione per le persone disabili con progetto di vita indipendente e così pure per i minori disabili, per i quali sono riconfermati gli interventi già realizzati l’anno scorso. Entrambe queste misure sono orientate a sostenere il carico assistenziale delle famiglie, con l’obiettivo di mantenere al domicilio la persona fragile e favorirne l’inclusione sociale.

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