Cassina ancora un rave party in un'azienda abbandonata
In primavera i rave party organizzati in paese furono due a una settimana uno dall'altro.
Cassina ancora un rave party in un'azienda abbandonata del paese. Non è la prima volta che eventi di questo tipo vengono organizzati in paese.
Cassina, ancora un rave party
Ancora un rave party organizzato in un'azienda abbandonata in paese. L'evento è stato organizzato nella notte tra sabato e domenica in un capannone un tempo occupato dalla Sirti e nella mattinata di oggi sono stati visti circolare in paese diversi ragazzi "reduci" della festa cui avrebbero partecipato circa 200 persone. Alcuni residenti hanno chiesto l'intervento dei carabinieri. In tutta la Martesana non sono nuovi eventi di questo tipo che, in genere, sono organizzati in strutture industriali dismesse, così come la partecipazione di giovani della Martesana a rave organizzate in altre zone. In luglio due ragazzi, uno di Bellinzago e uno di Gessate furono denunciati durante un rave organizzato nel modenese, mentre in marzo furono due i rave organizzati in paese a pochi giorni uno dall'altro. Nel mese di giugno, invece, circa 600 giovani parteciparono a un rave a Liscate. Feste che hanno richiamato centinaia di giovani in aree dismesse sono stati organizzati nei mesi scorsi anche in marzo a Cernusco e, l'anno scorso a Truccazzano, a Pioltello e nell'area dell'ex polo chimico tra Rodano e Pioltello.
Regole interne e voglia di libertà
Alcuni partecipanti ai rave party hanno raccontato i motivi che li portano a organizzare questi eventi, spesso è la voglia di essere liberi per una notte prima di tornare alla realtà quotidiana. Inoltre hanno anche spiegato che, all'interno dei rave esistono delle regole e che esiste un "codice" da rispettare, oltre a un'organizzazione che interviene in caso di malori e emergenze.
Sulla questione è intervenuto anche l'assessore alla sicurezza Riccardo De Corato
"Cassina de Pecchi come decine di altri casi, rinnovo invito al Parlamento perché venga varata una norma legislativa che impedisca questi ritrovi del tutto illegali e togli riposo - ha dichiarato Riccardo De Corato ex vicesindaco di Milano e assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia - Il copione è sempre lo stesso: passaparola su siti e social network, feste abusive, proteste dei cittadini infuriati per la musica a tutto volume, illegalità diffusa. L'ennesimo rave party abusivo si è svolto a Cassina De Pecchi, un mese dopo quello all'ex sede del Provveditorato di via Ripamonti a Milano. Fortunatamente non si è registrato nessun incidente e problema di ordine pubblico, ma il tutto resta inaccettabile.Da quanto dicono le cronache circa 200 giovani, se non di piu', tra i 18 e i 25 anni, attorno a mezzanotte, si sono radunati nel capannone dismesso dove una volta aveva sede una azienda che offriva prodotti nel campo della telefonia. La situazione e' stata monitorata per tutta la notte dai carabinieri che hanno ricevuto molte telefonate di residenti che si sono lamentati per il rumore. Ancora un rave party alle porte di Milano insomma, dove nelle ultime settimane queste feste che si svolgono nella più totale assenza di regole sono state davvero troppe. Appare evidente, e lo ribadisco ancora una volta, che bisogna porre un argine prima di tutto legislativo ai rave, che spesso presentano i classici problemi di consumo di droga e alcool. Rinnovo il mio invito al Parlamento, perché introduca norme specifiche che consentano alle forze di polizia di intervenire. Anche questa è sicurezza".