Caserma dei pompieri cade a pezzi: balconi inagibili
Si sono staccati dei grossi pezzi di intonaco: finestre "murate". Giovani Sestesi: "E' uno scandalo, il Comune intervenga"

Caserma dei pompieri cade a pezzi: balconi inagibili. Si sono staccati grossi pezzi di intonaco: finestre "murate". Giovani Sestesi: "E' uno scandalo, il Comune intervenga".
"Allarme rosso" per la caserma dei pompieri
E' "allarme rosso" per la caserma dei pompieri di Sesto San Giovanni. Transitando su viale Matteotti, infatti, è impossibile non accorgersi delle condizioni in cui versa la struttura. Ed è altrettanto impossibile non accorgersi di come i balconi siano "off limits", chiusi e non utilizzabili a causa del distacco di grossi pezzi di intonaco.
Giovani Sestesi: "Situazione scandalosa"
A riaccendere i riflettori sullo stato della caserma dei Vigili del fuoco è stata la lista civica Giovani Sestesi, guidata dall'ex consigliere comunale Paolo Vino. E i toni usati dal movimento nei confronti dell'Amministrazione comunale del sindaco Roberto Di Stefano non sono stati certo morbidi. "Da molto tempo la caserma di viale Matteotti cade a pezzi - hanno sottolineato dalla lista civica - I balconi sono in uno stato davvero vergognoso".
Lo stabile è di proprietà della Città Metropolitana
La caserma dei pompieri di Sesto San Giovanni è di proprietà di Città Metropolitana. L'ex Provincia, per intenderci. Ma questo, sempre per i Giovani Sestesi, non deve essere una scusante per non intervenire. "Un'Amministrazione attenta dovrebbe intervenire, senza se e senza ma - hanno aggiunto dal movimento - I nostri Vigili del fuoco sono sempre pronti, giorno e notte, con la pioggia e con la neve a rispondere alle nostre richieste di aiuto. Peccato che Sesto San Giovanni si dimentichi presto di loro. E i politici del selfie ignorano i loro problemi".
Sono un vigile del fuoco di Sesto abbiamo passato lo scorso inverno scaldandoci con le stufette elettriche, solo nelle camere, il resto bagni, doccie, cucina, mensa e uffici al freddo per un guasto inreparabile alla caldaia. Ad oggi non è stato fatto ancora nulla, se il prossimo inverno saremo ancora al freddo il personale chiederà un trasferimento temporaneo in altra sede con il rischio di chiusura temporanea della sede.