La sentenza

Macchinisti morti nel deragliamento del Frecciarossa: tre condanne e due assoluzioni

La decisione del Tribunale di Lodi per l'incidente ferroviario del 2020 in cui persero la vita Giuseppe Cicciù, di Cologno Monzese, e Mario Dicuonzo, di Pioltello

Macchinisti morti nel deragliamento del Frecciarossa: tre condanne e due assoluzioni

Tre condanne e due assoluzioni in primo grado per il disastro ferroviario avvenuto il 6 febbraio 2020 nei pressi di Livraga, nel Lodigiano, che provocò la morte dei due macchinisti Mario Dicuonzo, di Pioltello, 59 anni, e Giuseppe Cicciù, di Cologno Monzese, 52, e il ferimento grave di dieci persone che si trovavano a bordo del treno Frecciarossa in viaggio da Milano a Salerno.

Deragliamento del Frecciarossa: tre condanne e due assoluzioni

Ieri, martedì 16 dicembre 2025, il Tribunale di Lodi ha condannato Valerio Giovine, all’epoca responsabile produzione di Rfi, a una pena di 3 anni e 2 mesi, l’allora operaio montatore di Alstom Ferroviaria Marco Caccioppoli, accusato di aver avvitato due fili al posto sbagliato in una morsettiera, a 2 anni e 8 mesi, e il collaudatore degli attuatori nello stabilimento Alstom, Giovanni Iantorno, a 2 anni e 10 mesi. Assolti per mancanza di prove i due ingegneri di Alstom Andrea Morganti e Francesco Muscatello.

L’incidente ferroviario avvenuto a quasi 300 chilometri orari

A causa di un pezzo difettoso nello scambio, il Frecciarossa terminò la sua corsa, a 298 chilometri orari all’ora, su un binario morto. Il componente, un attuatore, era stato fabbricato nel settembre del 2019 da Alstom Ferroviaria a Firenze e consegnato a Rfi per la sostituzione periodica di pezzi installati dieci anni prima, all’attivazione della linea.

L’incidente si verificò alle 5.30. La carrozza di testa, motrice e con posti di prima classe, si staccò dal resto del convoglio e venne proiettava verso un binario a fondo cieco, dove si trovavano materiali e un convoglio di servizio. Entrambi i macchinisti morirono sul colpo. Gli altri vagoni, entrati in frenatura automatica, proseguirono sulla linea, in parte sviati dai binari, e si fermarono tra le urla e lo sgomento dei feriti.

I familiari dei macchinisti sempre in aula e il risarcimento alla Cgil

Il pm Giulia Aragno aveva chiesto condanne per tutti e cinque gli imputati. Non hanno mai perso una udienza i familiari delle vittime, convinti del fatto che non si può accettare di perdere un proprio caro mentre svolge il proprio lavoro. Riconosciuti 50mila euro di risarcimento alla Filt Cgil Lombardia, costituitasi parte civile.

La nota di cordoglio di Alstom

“In attesa di conoscere tutti i dettagli e le motivazioni della sentenza, desideriamo ribadire il nostro costante impegno verso la sicurezza e la conformità in ogni nostra attività – ha affermato Alstom in una nota commentando la sentenza – Siamo determinati a mantenere i più elevati standard, a rafforzare i nostri controlli interni e a promuovere una cultura in cui prevenzione, qualità e sicurezza rappresentino sempre le nostre priorità assolute. Soprattutto, il nostro pensiero rimane rivolto alle vittime e alle loro famiglie. La perdita di vite umane in questa tragedia continua a colpire profondamente tutti noi in Alstom, e rivolgiamo la nostra più sincera vicinanza a chi ha sofferto”.