In dieci mesi si contano 657 infortuni mortali in occasione di lavoro e 239 in itinere. Lombardia, Veneto, Campania ed Emilia-Romagna sono le regioni con il maggior numero di vittime totali. Il settore più colpito resta quello delle Costruzioni. Le denunce di infortunio aumentano. A raccontarlo sono i dati dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega Engineering.
Le vittime nel mese di ottobre
A finire in zona rossa a ottobre 2025, con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 27,5 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), sono: Basilicata, Umbria, Puglia, Campania, Sicilia e Liguria. In zona arancione: Marche, Veneto, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Calabria, Abruzzo ed Emilia-Romagna. In zona gialla: Toscana e Sardegna. In zona bianca: Lombardia, Lazio, Molise, Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia.
Lombardia maglia nera per numero di vittime
Da gennaio a ottobre 2025, sono 896 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 657 in occasione di lavoro (come ad ottobre 2024) e 239 in itinere (6 in più rispetto al 2024). La maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro va ancora alla Lombardia (86). Seguono: Veneto (70), Campania (62), Emilia-Romagna (56), Piemonte (55), Sicilia (53), Puglia (48), Lazio (45), Toscana (41), Liguria (22), Marche (21), Trentino-Alto Adige e Calabria (16), Umbria e Abruzzo (15), Sardegna (14), Basilicata (11), Friuli-Venezia Giulia (8), Molise (2) e Valle d’Aosta (1).
(Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia).
Over 65 sono i più colpiti
L’Osservatorio mestrino elabora anche l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d’età e lo fa sempre attraverso le incidenze di mortalità (numero di decessi per milione di occupati). Nei primi dieci mesi dell’anno, guardando le vittime in occasione di lavoro, l’incidenza più elevata si registra nella fascia d’età degli ultrasessantacinquenni (86,9) e in quella compresa tra i 55 e i 64 anni (45,0), seguita dalla fascia di lavoratori tra i 45 e i 54 anni (27,3). Numericamente, invece, la fascia più colpita dagli infortuni mortali in occasione di lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (240 vittime su un totale di 657).
Alla fine di ottobre 2025 il settore più colpito è quello delle Costruzioni, con 119 decessi in occasione di lavoro; seguito da Attività Manifatturiere (98), Trasporti e Magazzinaggio (84) e Commercio (57).
Crescono le denunce di infortunio
Le denunce di infortunio totali a fine ottobre aumentano del +1,2%. Dalle 491.439 registrate a fine ottobre 2024 si passa alle 497.341 di quest’anno. Anche alla fine dei primi dieci mesi del 2025 il più elevato numero di denunce totali arriva dalle Attività Manifatturiere (59.319). Seguono: Costruzioni (32.275), Sanità (31.032), Trasporto e Magazzinaggio (28.528) e Commercio (28.134). Da gennaio a ottobre 2025 le denunce di infortunio presentate dalle lavoratrici sono 178.755 (138.829 delle quali in occasione di lavoro), mentre quelle degli uomini ammontano a 318.586 (delle quali 274.711 in occasione di lavoro). Le denunce dei lavoratori stranieri sono 106.774 su 497.341 (circa 1 su 5), mentre in occasione di lavoro se ne registrano 88.978 su un totale di 413.540 (ancora circa 1 su 5).
La zonizzazione degli infortuni
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
- Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
- Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
- Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
- Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale
