La scelta

Un altro assessore di Fratelli d’Italia si dimette: lascia Silvia Monguzzi

Acque agitate nel centrodestra di Brugherio e nello stesso partito, dilaniato dagli storici contrasti acuiti dall'inchiesta per corruzione

Un altro assessore di Fratelli d’Italia si dimette: lascia Silvia Monguzzi

E’ nato prima il contrasto in Fratelli d’Italia o nella coalizione di centrodestra? L’assessore alle Politiche sociali Silvia Monguzzi ha rassegnato oggi, mercoledì 3 dicembre 2025, le dimissioni da membro della Giunta guidata dal sindaco Roberto Assi. E lo ha fatto con una Pec inviata allo stesso primo cittadino, che l’aveva nominata come sostituta nell’Esecutivo di un’altra assessora dimessasi a marzo 2024, a dieci mesi dalle elezioni comunali: Serenella Pesarin.

Si dimette l’assessore di FdI Silvia Monguzzi

Il passo indietro di Monguzzi è legato a doppio filo alle dinamiche interne alla coalizione. E in primis al partito che fa capo a livello nazionale alla premier Giorgia Meloni, ma che sui territori (e anche a Brugherio) è profondamente diviso (da tempo) in frange e correnti. Ma a incrinarsi definitivamente erano stati anche i rapporti diretti con lo stesso Assi.

Gli attriti “concentrici” in Fratelli d’Italia e nel centrodestra

Giovedì 27 novembre, come raccontato su Primalamartesana.it, la coordinatrice del partito brugherese Enza Neri, d’accordo con il coordinatore provinciale di Monza e Brianza Roberto Ceppi, aveva invitato consiglieri e assessori di FdI a disertare il Consiglio comunale previsto per il giorno successivo, alla luce di un non chiaro e specificato litigio con il sindaco. Non è escluso che all’origine ci possa essere stata l’inchiesta, per corruzione e truffa, che coinvolge l’ormai ex capogruppo Giuseppe Calabretta, dimessosi dalla carica presa invece da Roberto Imperato, fratello dell’assessore allo Sport Vincenzo.

Metà partito viene in Consiglio, l’altra metà sta a casa

Come è andata alla fine? Venerdì metà del gruppo consiliare si è presentato, metà no. Insomma, Imperato ha fatto la sua prima uscita pubblica da capogruppo con solo una parte del suo partito accanto a sé, tanto da essere definito ironicamente “capo(mezzo)gruppo” dal consigliere del Pd Damiano Chirico. Non diversamente era andata durante la precedente seduta del parlamentino, la prima in ordine di tempo dopo l’emergere dell’inchiesta della Procura di Monza.

Tra i banchi della Giunta, invece, venerdì erano presenti lo stesso Vincenzo Imperato e l’altro assessore in quota FdI Diego Cristiano. Assente, invece, Monguzzi, che ha rispettato l’indicazione arrivata dai vertici del suo partito e che oggi ha ufficializzato il passo indietro dall’Esecutivo.

Ma cosa l’ha spinta a dimettersi a 24 ore dal Consiglio comunale durante il quale si discuterà e si approverà il bilancio di previsione del Municipio?

“Non devono esserci persone di serie A e di serie Z”

“Non credo che ci debbano essere assessori di serie B e assessori di serie Z – ha sottolineato Monguzzi – Ho rivestito il mio ruolo non per fare passerelle, ma con impegno e dedizione. Sia chiaro, tutti quelli che lavorano possono sbagliare, ma non capisco perché sia stata trattata molto diversamente da altri assessori del mio stesso partito. Vorrei far notare che sono stata l’unica, in FdI, a non chiedere l’aspettativa. E non mi risulta che gli altri siano stati trattati come me. Dispiace, ma forse davo fastidio perché lavoravo davvero, facendo anche cose che non sarebbero spettate alla politica, ma agli uffici. Credo che un sindaco debba esserlo di tutti, specie dei suoi assessori da trattare alla stessa maniera. Se anche dall’opposizione sono giunti degli attestati di stima vuol dire che qualcosa di buono l’ho fatta. Serve serenità e rispetto. E in Giunta queste caratteristiche non c’erano più, soprattutto nei miei confronti”.